Dipendente dell’Eni, vaccinato con doppia dose, l’uomo atterrato a Fiumicino dal Mozambico l’11 novembre: da allora stato a abitazione a Caserta e poi a Milano (dove risultato positivo). Era pronto a ripartire, ora in isolamento con i familiari
Il percorso che ha portato la
variante Omicron
in Italia (o almeno il primo caso di cui si ha coscienza) inizia 17 giorni fa dal Mozambico: fa tappa a Fiumicino, quindi a Caserta, poi a Milano e di nuovo in direzione Fiumicino per rientrare nel Paese africano, salvo poi tirare dritto fino alla citt campana dato l’esito positivo del tampone.
Un viaggio a pi fermate, ma senza vittime sul percorso se non tra le quattro mura domestiche: risulteranno positivi, con sintomi leggeri della malattia, solo il paziente zero e i cinque membri della famiglia.
La variante Omicron, su cui arriver conferma definitiva a giorni, stata sequenziata dall’ospedale Sacco di Milano e il tracciamento svolto dall’Ats di Milano, prima di passare all’Asl campana, perch il motivo del breve rientro in Italia dell’uomo risiedeva, appunto, nel capoluogo lombardo.
Andiamo con ordine, secondo quanto il Corriere ha appreso.
L’11 novembre l’uomo, un dipendente dell’Eni residente a Caserta e vaccinato con doppia dose contro il Covid, rientrato dal Mozambico in Italia per effettuare una visita di controllo programmata, come di routine, dall’azienda. Al momento della partenza le sue condizioni di salute erano buone, non aveva alcun sintomo e risultava negativo al Covid.
Atterrato a Fiumicino, si recato in auto a Caserta per passare alcuni giorni con la famiglia (in abitazione vive con la moglie, due figli piccoli e i due suoceri).
Il 15 novembre riparte da Caserta con un’auto a noleggio pagata dall’azienda diretto a Milano per effettuare la visita di controllo prima del rientro in Mozambico: arriva la sera del 15 a Milano. Qui dorme in un hotel e la mattina seguente, il 16 novembre, si reca nella struttura sanitaria a cui l’azienda si appoggia per le visite di controllo dei dipendenti, dove gli effettuano anche un tampone.
L’uomo riparte in auto alla volta di Fiumicino dove si dovr imbarcare nuovamente per il Mozambico, salvo ricevere durante il viaggio una chiamata dal medico della struttura che lo informa dell’esito positivo del tampone.
Ecco perch prosegue dritto fino a Caserta, dove per risulteranno contagiati anche i cinque membri della famiglia: moglie, suocera, suocero e i due figli piccoli, le cui classi sono state messe in quarantena. Una volta scoperta la positivit del tampone, l’Ats di Milano ha intervistato l’uomo per procedere al tracciamento, ma dall’operazione non sono risultati contatti stretti essendo il dipendente Eni arrivato in auto, avendo pernottato da solo in albergo, mangiato a distanza nella sala della colazione e poi essendosi recato nella struttura sanitaria. L’Ats ha quindi passato tutta la documentazione sulla positivit dell’uomo all’Asl di competenza della Campania.
Ieri la Regione ha certificato che al momento non sono stati identificati contatti positivi in Lombardia.
Nel frattempo, per, l’allarme sui viaggiatori di rientro dall’Africa australe aveva riacceso i riflettori sui tamponi riferiti a cittadini che provenivano da quella zona del mondo: solo poche ore fa quindi la notizia della variante sequenziata al Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.
Cos l’uomo passato alla cronaca come primo paziente italiano colpito da quella nota ora come variant of concern (Voc) e definita venerd dall’Oms Omicron. L’Istituto superiore di sanit ha fatto sapere che sono gi stati programmati i sequenziamenti sui campioni dei contatti familiari del paziente risultati positivi e residenti nella regione Campania, i cui laboratori sono stati allertati e stanno gi lavorando per ottenere in tempi brevi i risultati genomici.
28 novembre 2021 (modifica il 28 novembre 2021 | 07:03)
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