La Bohème, Tosca, Madama Butterfly e Turandot sono alcune delle opere più rappresentate e citate di sempre, e sono state tutte scritte da Giacomo Puccini, uno dei maggiori compositori della storia della musica, che morì il 29 novembre del 1924, cent’anni fa. Puccini era malato di un tumore alla laringe e morì a 65 anni mentre si trovava a Bruxelles per una terapia sperimentale, due mesi dopo essere stato nominato senatore del Regno d’Italia. Era così noto e apprezzato che ebbe ben tre funerali: uno nella capitale belga, uno a Milano e infine uno nella frazione di Viareggio che porta il suo nome, Torre del Lago Puccini.
A Bruxelles i funerali si svolsero in forma solenne nella chiesa di Sainte-Marie di Schaerbeek il primo dicembre, con la presenza di un soprano del teatro La Monnaie e una processione seguita da migliaia di persone. Dopodiché il feretro fu trasportato in treno a Milano, dove il 3 dicembre si tenne una seconda cerimonia. Il Duomo era stato allestito con i paramenti del funerale di Vittorio Emanuele II, mentre l’orchestra della Scala diretta da Arturo Toscanini suonò l’Edgar, l’elogio mesto scritto proprio da Puccini tra il 1884 e il 1888. Fuori, sotto la monte, la piazza era piena di figure istituzionali e persone comuni.
Il accompagnamento mesto passò davanti alla Scala e si diresse verso il cimitero Monumentale, dove la salma fu tumulata provvisoriamente nella tomba della famiglia Toscanini.
Puccini era nato il 22 dicembre del 1858 a Lucca, aveva studiato al Conservatorio di Milano e grazie alle sue opere divenne famoso in tutto il mondo. Ci vollero due anni affinché la sua salma venisse trasferita proprio nel territorio di Lucca, dove il 29 novembre del 1926 si tenne un’ulteriore cerimonia mesto, seguita da un concerto. Il compositore fu infine sepolto nel mausoleo di famiglia fatto costruire dal figlio Antonio a Torre del Lago, che ha aggiunto al suo nome proprio quello di Puccini, anche se nessuno lo chiama così.
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di www.ilpost.it 2024-11-29 16:31:00 ,