Gli equipaggi degli aerei di linea che attraversano i cieli del Medio Oriente stanno vivendo una situazione alquanto insolita. Negli ultimi mesi, infatti, i velivoli sono colpiti sempre più frequentemente da attacchi di spoofing – cyberattacchi in cui si usa la falsificazione dell’identità per accedere a informazioni sensibili di terze parti-, che finiscono con il causare problemi piuttosto inquietanti. Alla fine di settembre, per esempio, numerosi voli commerciali vicini all’Iran hanno perso la rotta dopo che i loro sistemi di navigazione hanno smesso di funzionare. Secondo quanto raccontato da Vice, gli aerei avrebbero ricevuto segnali gps falsificati, che ne hanno ingannato i sistemi, facendogli credere che stavano volando a miglia di distanza dalla loro posizione reale.
Una situazione inquietante, che gli equipaggi hanno segnalato più volte alle autorità competenti, che stanno cercando di capire chi si nasconde dietro gli attacchi. Secondo OpsGroup, un gruppo internazionale di piloti e tecnici di volo, questa attività criminale si concentra principalmente in tre regioni: i cieli sopra Baghdad, Il Cairo e Tel Aviv. Analizzando circa una cinquantina di incidenti diversi, gli esperti del gruppo sono riusciti a delineare alcune delle strategie più utilizzate nei cyberattacchi. In più di un’occasione, infatti, lo spoofing ha compromesso il sistema di riferimento inerziale, considerato il “cervello” di un aereo – e spesso ritenuto inattaccabile.
“L’IRS (Inertial Reference System) dovrebbe essere un sistema autonomo, incapace di essere falsificato” – si legge nel blog di OpsGroup, che ritiene assolutamente impensabile che qualcuno possa colpire tanto nel profondo un aereo di linea – “L’idea che potremmo perdere tutte le capacità di navigazione a bordo e dover chiedere [al controllo del traffico aereo] la nostra posizione e la direzione da seguire, ha poco senso a prima vista, soprattutto per gli aerei all’avanguardia con l’avionica più recente”. La falsificazione del sistema di riferimento inerziale, infatti, rappresenta un problema molto grave per gli equipaggi degli aerei commerciali, perché questo agisce come backup per la navigazione stimata in caso di guasto del gps.
Secondo quanto riferito da Todd Humphreys, un professore esperto di comunicazioni satellitari, “in diversi casi recenti il controllo del traffico aereo è dovuto intervenire e fornire direttamente ‘vettori’ ai piloti (su un canale di comunicazione non sicuro) per guidarli verso la loro destinazione”, proprio perché il sistema di riferimento inerziale aveva smesso di funzionare come doveva. È abbastanza evidente, allora, che diventi di fondamentale importanza sia trovare una soluzione a questo problema sia capire chi si nasconde dietro questi attacchi di spoofing. Riguardo a questo, anzi, Humphreys e un suo studente sembrano essersi fatti un’idea, localizzandone la fonte “nella periferia orientale di Teheran”. Ma è solo un’ipotesi, che spera di salvare non pochi voli dal rischio incidenti o sabotaggi.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-11-21 15:46:23 ,