“Sprecare cibo è la maniera più sciocca di inquinare”. È quello che si ripetono da sempre Marco Costantino, Marco Ranieri, Antonio Scotti e Antonio Spera, fondatori di Avanzi Popolo 2.0, che a Bari si occupa di recupero di cibo che altrimenti finirebbe in pattumiera. Quattro amici e una missione: diffondere la filosofia del food sharing. Promuovere, cioè, la condivisione del cibo fra pari, prima ancora che il recupero per solidarietà. “Perché acquistare un vasetto di yogurt, se invece possiamo recuperare quello del vicino, che sta per buttarlo, perché sta andando in vacanza o perché ha sbagliato a comprare gusto? Anche se me lo potrei permettere dal punto di vista economico, accettando quel cibo in dono sto facendo del bene all’ambiente”, spiega Marco Costantino.
I luoghi dello spreco e quelli del bisogno
Sul territorio l’obiettivo principale di Avanzi Popolo 2.0 è mettere in contatto i “luoghi dello spreco” con i “luoghi del bisogno”. “Non avendo a disposizione magazzini né mezzi di trasporto – spiegano – siamo diventati degli ‘agenti di collegamento’, tra chiunque potesse avere delle eccedenze alimentari e le tante realtà di Bari che già si occupavano di distribuzione di cibo per i meno abbienti”.
Farina 080, l’Associazione di Promozione sociale che ha ideato e sostenuto Avanzi Popolo 2.0, si prende carico della parte burocratica, rispettando tutti i parametri dettati dalla Legge Gadda, la 116/2016, che disciplina la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici per solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi. “La legge chiede un’assunzione di responsabilità che noi in quanto Onlus possiamo prendere – spiegano – e definiamo le regole, sia col donatore che con il ricevente, per il mantenimento di tutte le garanzie dal punto di vista igienico sanitario” continua Costantino.
Imprese di produzione e di trasformazione, negozi, ristoranti, sale ricevimenti in questo modo donano il cibo avanzato o invenduto. Attraverso una fitta mappatura di associazioni presenti sul territorio, fatta di circa 200 enti donatori e un’ottantina di organizzazioni che si occupano della redistribuzione, nulla va sprecato. Nel periodo estivo, poi, si aggiungono i banchetti nuziali. Una trentina all’anno, in media, ma il numero è in continua crescita, anche grazie a un fortunato passaparola sui social.
In bicicletta o in pattini a rotelle per recuperare cibo
Avanzi Popolo 2.0 si occupa anche delle “raccolte di quartiere”: tre volte a settimana, in tre quartieri di Bari, volontari in pattini a rotelle o in bicicletta in orario di chiusura fanno il giro dei negozi che aderiscono all’iniziativa, recuperano tutto il cibo che l’indomani non potrebbe essere destinato al commercio e lo consegnano agli sportelli Caritas dei quartieri. “Non vogliamo donazioni, vogliamo solo recuperare il cibo che altrimenti finirebbe tra i rifiuti” sottolinea Costantino.
La collaborazione con i pattinatori, associazione di Bari che organizza uscite in pattini in città, è nata per caso: “Ci siamo incontrati durante una delle raccolte di quartiere e ci hanno detto ‘se ci date uno zaino vi diamo una mano’. Ed è proprio questo lo spirito che vorremmo che si sviluppasse” Proseguono.
Produrre cibo inquina
Avanzi Popolo 2.0, in 5 anni di attività, con oltre 1300 operazioni di recupero, ha salvato dalla pattumiera e ridistribuito quasi 75mila chilogrammi di alimenti. “Produrre cibo richiede l’impiego di acqua, terra e genera emissioni di CO2 nell’atmosfera, il che è giustificabile nel momento in cui quel cibo poi lo consumiamo, ma se lo buttiamo diventa assurdo” osservano. Secondo la Fao, i sistemi alimentari di tutto il mondo sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni mondiali di gas a effetto serra di origine antropica. Eppure, un terzo del cibo prodotto va a finire nella spazzatura: 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Per questo l’associazione lavora molto sull’educazione e la sensibilizzazione della cittadinanza, per far acquisire piena consapevolezza dei gravissimi effetti dello spreco alimentare.
Oltre agli incontri nelle scuole e le iniziative sul territorio – come il murale realizzato sulla facciata di un mercato cittadino a Bari, – in città, in posti aperti al pubblico, sono stati distribuiti dei frigoriferi e dispense di quartiere, in cui chiunque può depositare o recuperare il cibo liberamente. Nati con una finalità soprattutto ambientale, finora sono stati percepiti soprattutto come luoghi della solidarietà. “Il lavoro di sensibilizzazione che proviamo a fare – spiegano dall’associazione – è indirizzato a renderli strumenti accessibili a tutti, a prescindere dallo stato di bisogno. L’ultimo, per esempio, l’abbiamo collocato all’interno di uno spazio di coworking, frequentato da giovani ragazzi”.
Da Elisa a Mattarella
Dal 2014 ad oggi l’associazione è cresciuta: i soci da 4 sono diventati 7 e la rete di volontari può contare su una cinquantina di presenze, attive nelle raccolte di quartiere e nelle altre attività. Un impegno che ha generato i suoi frutti: nel 2018 Marco Ranieri, cofondatore e all’epoca presidente dell’associazione Farina 080 Onlus, è stato nominato dal presidente Sergio Mattarella cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, “per l’appassionato impegno nel recupero e redistribuzione degli alimenti e nella promozione dell’educazione contro lo spreco”, si legge nelle motivazioni.
Lo scorso luglio, invece, in occasione del concerto di Elisa a Molfetta, sono stati invitati al Green Village che accompagna tutte le tappe del Back To the Future. Un’importante occasione, all’interno di un tour che spinge il pubblico a ragionare sulle diverse problematiche ambientali, per trasmettere il messaggio che anche il cibo è fonte di inquinamento.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-09-03 06:40:02 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-09-03 06:40:02 ,
Il post dal titolo: I volontari che recuperano il cibo in bici e in pattini per distribuirlo scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-09-03 06:40:02 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue