“L’osservazione della Terra sarà uno dei temi centrali per questo Iacz” ha detto a Wired.it Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di Earth Observation dell’Agenzia spaziale europea “avremo l’opportunità di presentare i contributi delle missioni satellitari già operative o imminenti in ambito climatico, di monitoraggio ambientale e per la mitigazione del climate change. Ci concentreremo anche su quello che si sta facendo in termini di previsioni evolutive del sistema Terra”. Non è un caso che uno degli highlight di questa edizione sia la pubblicazione dei primi dati della missione EarthCare che, partita lo scorso maggio, è deputata a studiare come le nuvole e gli aerosol nell’atmosfera influenzino e regolino il clima del Pianeta.
In Italia per la quinta volta – l’ultima era stata a Napoli nel 2012 – lo Iac è ospitato con il coordinamento dell’Associazione italiana di aeronautica e astronautica (Aidaa), dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e di Leonardo. L’apertura è stata preceduta dal meeting internazionale di ministeri e membri del Parlamento al Pirellone, con la partecipazione di Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy con delega alle politiche del settore, di Clay Mowry, presidente dell’International astronautical federation e di Teodoro Valente, presidente dell’Asi.
Un’edizione (già) da record
Sono 10mila i partecipanti registrati all’evento, insieme con più di 7mila abstract scientifici presentati da 2.300 organizzazioni provenienti da 106 Paesi. La cinque giorni radunerà oltre 500 espositori da 46 Paesi: sono numeri che confermano quanto l’obiettivo degli organizzatori – realizzare lo Iac di maggior successo della sua storia – sia stato centrato ben prima dell’inaugurazione. Milano sarà anche l’occasione per testare nuovi format per i convegni e ospitare plenarie tematiche (qui il programma completo) pensate per mettere a confronto i protagonisti internazionali del settore.
Il vasto programma si articola su tutti i temi della contemporaneità, con l’intento di anticiparne l’influenza e la centralità negli anni a venire. La crisi climatica osservata dallo spazio trova ovviamente grande rilevanza, con eventi in plenaria e tavoli tecnici. E sarà di certo uno dei focus dello Space leaders Summit, nuova iniziativa dello Iac, che martedì 15 ottobre riunirà nella stessa stanza 64 tra capi delle agenzie spaziali nazionali (compresi Valente dell’Asi e Bill Nelson della Nasa), l’Esa e ministri con deleghe allo spazio di decine di Paesi.
I grandi eventi: Cina, esplorazione, Big data… e moda extra-atmosferica
Della 75esima edizione dello Iac, le plenarie rappresenteranno gli eventi di punta, tra cui spicca quell, a inizio settimana, che porterà al confronto le agenzie spaziali nazionali in un panel dedicato, dove si confronteranno Nelson, il capo dell’Agenzia spaziale indiana (Isro) Sreedhara Panicker Somanath, il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, il presidente della giapponese Jaxa, Hiroshi Yamakawa e la numero uno dell’agenzia canadese Csa, Marisa Campbell. Con loro sarà presente anche Guoping Li, chief engineer ed emissario dell’Agenzia spaziale della Cina, l’altro gigante spaziale del Ventunesimo secolo. Le attività extra-atmosferiche di Pechino saranno al centro di un’altra plenaria, giovedì 17 ottobre, che si concentrerà sui progressi e sui piani futuri della studio scientifica e di utilizzo della Cina in materia di volo umano nello spazio. Tra gli speaker, saranno otto quelli provenienti dalla Cina, direttori di programmi tecnologici e umani e ingegneri. Tra quelli indiani, oltre al direttore dell’Isro, ci sarà il capo della missione Chandrayaan-3, che nell’agosto del 2023 fece del subcontinente il quarto Paese a raggiungere la Luna. Non meno folta sarà la presenza araba, in particolare saudita e degli Emirati, a testimonianza del mezzaluna interesse da parte dei capitali di quella regione per le attività e i servizi (soprattutto) orbitali.
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di Emilio Cozzi www.wired.it 2024-10-14 07:00:00 ,