l’editoriale
Mezzogiorno, 26 novembre 2021 – 14:59
Il novembre nero di Emiliano e le emergenze della Puglia
di Michele Cozzi
A poco più di un anno dal trionfo elettorale, improvvisamente il presidente Emiliano sembra essere entrato in una sorta di buco nero. La giunta vacilla con le dimissioni diMassimo Bray, per motivi di salute, e diPier Luigi Lopalco, assessore alla sanità, promosso all’incarico per fronteggiare la pandemia e che sorprendentemente ha ssconfitto la porta. Un doppio colpo per Emiliano soprattutto in una fase in cui si addensano non semplici problemi, ma vere e proprie emergenze. Il caso sanità è emblematico: le modalità della rottura con Lopalco sono significative del modo di concepire l’esercizio del potere.
Nessuno crede che lo scontro su un farmaco costoso sia la causa reale della rottura. Le voci di dentro asseriscono che di fatto la sanità fosse governata dal presidente, dal capo di gabinetto e dal direttore del dipartimento della sanità. Con Lopalco costretto a metterci la faccia per decisioni assunte in un altro conclave. Per cui non è da escludere che la delega alla sanità resti nelle mani del presidente poiché figure esterne al cerchio magico (circolano i nomi di Schittulli e Palese, ma anche di Amati) avrebbero riproposto la stessa situazione in cui si è trovato Lopalco, troppo autonomi ed autorevoli per accettare un ruolo subalterno.
Ma il novembre nero di Emiliano non si esaurisce solo con le due caselle mancanti della giunta. Incombono emergenze di grande attualità: il numero dei componenti della maggioranza, dopo i vari ricorsi e la decisione del Tar Puglia, scende da 29 a 27: un dato tutt’altro che irrilevante. Poi, la questione della eventuale e presunta incompatibilità con la carica di consigliere regionale dell’assessore Stea e a livello politico nazionale lo stop al congresso regionale del Pd, con l’elezione annunciata di Lacarra, candidato unico, che ha rappresentato una vera sconfessione da parte del Pd nazionale dell’operato della nomenklatura regionale. E infine, la carne viva, le questioni di maggiore rilevanza.
Il governo regionale deve fare i conti con le emergenze: la necessaria velocità per attuare il Pnrr, il piano rifiuti, la pandemia, la xylella, i fondi europei. Nodi che stanno arrivando al pettine e che gettano una lunga ombra sul presente dell’azione di governo. Che riesce, in qualche modo a mascherare lo stato di malessere anche per l’assenza di una opposizione che si divide tra un malcelato consociativismo (la Lega) e l’inefficacia di Fratelli d’Italia e Forza Italia che non riescono ad incalzare il governo con idee e programmi alternativi. Emiliano sta attraversando, forse, per la prima volte nella sua carriera politica, una fase turbolenta. Gli si chiede adesso uno scatto affinché a Natale non sia costretto a mangiare un panettone amaro.
26 novembre 2021 | 14:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2021-11-26 13:59:18
corrieredelmezzogiorno.corriere.it