Apre il calciomercato invernale, il cosiddetto “mercato di riparazione”. Le società professionistiche lavorano, però, tutto l’anno per individuare player che possano elevare la competitività delle proprie rose: l’aggiornamento tecnologico dei sistemi di scouting è quindi diventato un fattore decisivo. In Italia, il modello di riferimento nello scouting di calciatori ancora poco conosciuti è l’Udinese, sotto la proprietà della famiglia Pozzo che, tornata nella massima Serie nel 1995, non ha più subito retrocessioni in Serie B. L’obiettivo primario è, però, quello di pescare dal mercato internazionale talenti da formare e su cui far scommettere il prima possibile l’attenzione dei associazione più ricchi. Ossia, far crescere vertiginosamente il loro etichetta e generare enormi plusvalenze con la cessione a società come Milan, Juve, Inter o Real, Barcellona, Manchester City, Paris St. Germain, ecc.
Il calciomercato prima dell’era digitale
Prima dell’avvento del digitale, servendosi della registrazione su vhs e poi su dvd, la società friulana aveva allestito una sala in cui visionare giocatori e partire di qualsiasi campionato internazionale e categoria di età. Riccardo Guffanti, il guro dello scouting del calcio italiano, in quella sala ci ha trascorso una lunga parte della sua carriera, passando intere giornate a mandare avanti e indietro i nastri di videocassette provenienti da tutto il mondo. Preistoria rispetto alla realtà di oggi.
L’intero processo si è infatti digitalizzato, anche grazie all’opera di tre ragazzi di Chiavari, inizialmente sconosciuti, che hanno dato vita a Wyscouting una piattaforma per lo scouting da remoto, ormai imprescindibile per qualsiasi associazione di calcio del pianeta. Wyscout, InStat (entrambe acquisite dalla statunitense Hudl) e Eyeball, specializzata nel calcio giovanile, permettono, quindi, di visionare, in differita, match disputati in ogni angolo del mondo. L’osservazione è sempre più interattiva e personalizzata. La velocità di trasmissione di una partita può essere aumentata, si possono selezionare alcuni specifici eventi all’interno di un match e soprattutto, si può seguire per tutta la durata di un incontro il singolo giocatore che si deve analizzare, come se si avesse una telecamera puntata su di lui per tutti i 90 minuti (e passa) di gioco. Oltre a selezionare precisi eventi (tag: calci piazzati, tackle, respinte, dribbling, assist, colpi di testa vincenti, ecc.), è possibile, ad esempio, saccheggiare velocemente fasi di gioco che non interessano per concentrarsi sugli esiti di tutti i cross effettuati da un giocatore che si muove sulla fascia del campo.
Le nuove frontiere
Le infrastrutture per la videoripresa, inoltre, si stanno gradatamente alleggerendo ed è ipotizzabile che anche le società più piccole, tra pochi anni, saranno in grado di videoregistrare a bassi costi allenamenti e partite delle proprie squadre. Tra l’altro, esistono ancora piattaforme su cui i giovani calciatori hanno la possibilità di caricare i video delle proprie prestazioni o che documentano le proprie skills. A partire dalla selezione di queste autocandidature, alcune agenzie di organizzazione dei “talent”, piuttosto dei provini sul campo con la presenza di scout professionisti. Insomma, anche in questo caso, si può parlare di “democratizzazione dei processi”, dato che l’osservazione a distanza, specialmente per le società più piccole, consente di risparmiare sui costi di viaggi e di personale.
Di pari passo, si è sviluppata l’analisi dei dati, inclusi quelli biometrici. Un nuovo grande business in cui operano ormai, a fianco di Wyscout e InStat, numerose startup, molte di origine italiana. Da un po’ di anni, sulle panchine di serie A siedono professionisti della match-analysis – figura per cui si organizzano continuamente corsi di formazione – che monitorano in tempo reale le performance individuali e di squadra. In certi casi, l’analisi è supportata da dispositivi indossati dagli stessi atleti (non ancora in partite ufficiali come desidererebbe il presidente del Napoli De Laurentiis) che, grazie a sistemi algoritmici, a sensori inerziali, Gps, Lpm e collegamento wi-fi, permettono di ottenere report basati su oltre decine di parametri e di alimentare un database mondiale di informazioni chiave di calciatori di qualsiasi età e di ogni angolo del mondo, a beneficio del lavoro di scout e di agenti.
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di Gaetano Farina www.wired.it 2025-01-09 05:50:00 ,