Il presidente della Repubblica sull’immigrazione da un lato critica l’inerzia dell’Europa e dall’altro sollecita l’aumento di arrivi regolari
Lo ha sbigottito il successo, e lo strepito fiancheggiatore, del pamphlet scritto dal generale Roberto Vannacci, in cui sono presi di mira gay, femministe e chi, magari con passaporto italiano, è di etnia o colore differente.«Il mondo al contrario»,
s’intitola il bestseller. A lui dev’essere parso che davvero «al contrario», nel libro e in certe reazioni politiche, fossero interpretati invece i principi costituzionali. Perciò Sergio Mattarella ha chiuso il caso, nel quale qualcuno cercava di coinvolgerlo, con un memorandum. Un intervento pedagogico, il suo, riassunto da una domanda inespressa: è possibile basare una società sul «diritto all’odio», invocato sulla scia delle polemiche?
Evidentemente no, replica il presidente, proponendo l’antidoto dell’«amicizia», della «fraternità», del «rispetto delle diversità» e delle «identità plurali», per «espellere l’odio come misura dei rapporti umani». Non per nulla ricorda che su tale miscela di valori si è formata ed è cresciuta «la nostra patria e il nostro straordinario popolo». Insomma: non solo le tesi del militare non trovano legittimità nella Costituzione, dove si afferma che tutti sono uguali, ma colpisce che tanti — specie politici — vi si riconoscano, dimostrando così di voler ignorare la Carta sulla…
Author: Marzio Breda
Data : 2023-08-25 19:13:39
Dominio: www.corriere.it
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