C’è un caso di mucca pazza appena segnalato negli Stati Uniti, ma nessun allarme e nessun salto indietro alle tristi memorie degli anni Novanta. Si tratta di un caso di encefalopatia spongiforme bovina (BSE) atipico, una malattia simile alla forma classica di mucca pazza, ma spontanea e per la quale a oggi non sono state identificate cause certe. La notizia, diffusa dal dipartimento dell’agricoltura statunitense conferma che la sorveglianza funziona, e che al momento non serve cambiare status al paese per quel che riguarda la malattia.
Come ricorda l’Organizzazione mondiale per la salute animale – la World Organization for Animal Health (WOAH) – per la mucca pazza esiste un sistema di suddivisione del rischio sanitario dei diversi paesi in zone a rischio trascurabile o controllato. Gli Stati Uniti- come l’Italia e gran parte dell’Europa, ad eccezione di Gran Bretagna e Grecia – appartengono alle aree con rischio trascurabile, ovvero dotate non solo di un adeguato sistema di sorveglianza, ma caratterizzate anche dall’assenza di casi indigeni di BSE in animali nati meno di 11 anni fa, e con norme che vietano l’uso di mangimi per ruminanti contenente prodotti ottenuti da ruminanti.
Cos’è il morbo della mucca pazza
Si tratta di una malattia neurologica a base infettiva, dove l’agente infettivo sono proteine, i prioni, i quali sarebbero responsabili a loro volta della variante del morbo di Creutzfeldt-Jakob (nvCJD), una malattia grave per la gente umana. La trasmissione della malattia avviene per consumo di cibo e mangimi contenente prioni derivanti da animali infettati da BSE. Negli animali la malattia è nota dagli anni Ottanta e nel decennio successivo avrebbe generato timori anche nella gente con la segnalazione dei primi casi della nvCJD in Inghilterra. Oggi però, al di là della distinzione dei paesi a rischio controllato e trascurabile, globalmente la BSE è un problema molto ridotto per la gente animale e anche il rischio in termini di sanità pubblica è basso, scrive la WOAH.
Fatta questa lunga premessa, torniamo al caso americano. Come accennato riguarda una forma atipica della malattia che non è neanche considerata nello stabilire il livello di rischio da parte delle autorità sanitarie animali. Questa forma, infatti, si ritiene che insorga spontaneamente e molto di rado nei bovini, senza che via sia associazione con il consumo di cibo o materiali infettati, spiegano dal servizio di ispezione sanitaria animale americano. Cosa causi la malattia – comunque dovuta alla formazione di proteine anomale, i prioni – non è chiaro, forse un mix di genetica e fattori ambientali e non ci sono prove che sia trasmissibile, aggiunge ancora la WOAH.
Motivi per cui la scoperta della mucca malata, originaria del Tennessee, negli Stati Uniti – il settimo caso di BSE per il paese, di cui solo uno nella forma classica – non desta particolare apprensione, tanto più che l’animale non è stato macellato.
Leggi tutto su www.wired.it
di Anna Lisa Bonfranceschi www.wired.it 2023-05-22 14:08:36 ,