Dure parole del segretario leghista: «Sono stato uno dei pochi a credere all sua unità. Il tema della giustizia sarà il banco di prova»
«I referendum sulla giustizia saranno un banco di prova per il cosiddetto centrodestra. Permettetemi di usare il “cosiddetto”, perché alla prova dei fatti sono stato uno dei pochi a credere all’unità della coalizione che si è sciolta come neve al sole».
La quarantena per Covid non spegne l’impeto di Matteo Salvini, che in collegamento con il convegno «Il Futuro della destra in Europa» sferza l’alleanza e apre a una nuova fase per la Lega. «Mettiamo le mani nel piatto: il centrodestra è una coalizione in Italia? No, mi sembra evidente».
«Se si pensa di costruire l’Italia, l’Europa e la comunità del futuro bisogna aver chiari gli ideali. Una coalizione per essere compatta deve avere un’anima, un obiettivo», continua il leader della Lega. «Leggo che qualcuno sta cercando l’obiettivo con Renzi e Mastella. Non giudico, ma penso che gli obiettivi comuni di giustizia, tassazione, difesa delle libertà non sono come vecchi esperimenti, che invece hanno l’unica ambizione la ricandidatura e la rielezione. Guardiamo un po’ oltre».
E visto che — continua il segretario della Lega — il partito da lui guidato «rimane», occorre pensare «a dar vita, insieme a chi ci sta, a un progetto più grande, ambizioso e visionario».
Il tema di fondo, ancora acceso sotto i tizzoni della politica, è lo scontro interno al centrodestra per l’elezione del capo dello Stato. In primis il caso Casellati. «Quando la settimana scorsa una candidata della presidenza della Repubblica, espressione del centrodestra e altissima carica dello Stato contava, almeno sulla carta, su 450 voti ma alla prova dell’aula 70 voti di presunto centrodestra sono scomparsi, di cui più di 40 di Forza Italia, evidentemente in questo momento e da un po’ di tempo e temo ancora per qualche settimana, alla logica di squadra qualcuno preferisce la logica del singolo».
Ora, il banco di prova, per il segretario della Lega, è sicuramente la giustizia: «Se ci sarà l’ok della Corte costituzionale sui quesiti referendari sulla giustizia si andrà a votare, credo in primavera, si parla di aprile e lì sarà un banco di prova perché una riforma della giustizia che ci porta sul modello occidentale con la responsabilità civile diretta dei magistrati, con la separazione delle carriere, la riforma del Csm, lì vediamo chi avrà un atteggiamento liberale, moderno, conservatore europeista, atlantista e chi invece giocherà per la conservazione, giocherà di rimessa».
5 febbraio 2022 (modifica il 5 febbraio 2022 | 19:09)
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Paolo Decrestina , 2022-02-05 16:58:14
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