Mentre prosegue lo spoglio del secondo giorno di voto che porterà a una nuova prevalenza delle schede bianche, arriva il comunicato congiunto di Pd, M5S, LeU, redatto al termina della riunione di centrosinistra. “Prendiamo atto della terna formulata dal centrodestra che appare un passo in avanti, utile al dialogo. Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessario. Riconfermiamo la nostra volontà di giungere ad una soluzione condivisa su un nome super partes e per questo non contrapponiamo una nostra rosa di nomi. Nella giornata di domani proponiamo un incontro tra due delegazioni ristrette in cui porteremo le nostre proposte.
Intanto prosegue lo spoglio
Si è conclusa nell’Aula della Camera la chiama dei 1.009 grandi elettori (senatori, deputati e delegati regionali) per eleggere il Presidente della Repubblica. Si procede con lo scrutinio delle schede da parte del presidente della Camera, Roberto Fico. Si prospetta una nuova fumata nera dopo quella di ieri, con le principali forze politiche ancora in cerca di una quadra. Domani è prevista una votazione che inizierà alle 11, in anticipo rispetto alle prime due. Resterà ancora l’asticella dei due terzi di voti da raggiungere per l’elezione, ossia 673 voti. Al seggio speciale, allestito nel parcheggio della Camera per i grandi elettori quarantenati, hanno votato in 9 nel secondo scrutinio per l’elezione del capo dello Stato: ieri erano stati 11.
Sono Massimo D’Alema e Guido Bertolaso due delle new entry dello spoglio del secondo scrutinio per l’elezione del Presidente della Repubblica. Anche nella seconda giornata di votazioni per il presidente della Repubblica compaiono voti per Sergio Mattarella, Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi, Giancarlo Giorgetti, Alberto Angela e Francesco Rutelli. Ma ci sono preferenze anche per Umberto Bossi, il premier Mario Draghi e Marco Cappato. Spazio anche per l’ala “musicale” dei grandi elettori che hanno votato per Albano Carrisi, Enrico Ruggeri e Claudio Baglioni. Due voti vanno a Serafino Generoso, ex assessore della Dc della Lombardia, vittima di errore giudiziario. Ancora un voto per Dino Zoff. Votato anche lo scrittore Abbate, votato ancora Sabelli Fioretti.
Un voto anche per l’attore comico Nino Frassica.
Il centrodestra ha annunciato una terna di candidati
Letizia Moratti, Marcello Pera, e Carlo Nordio, questa la “rosa” di nomi ufficiali proposta dal centrodestra per l’elezione del presidente della Repubblica. I nomi, “non sorprese, ma conferme di quelli che sono circolati in settimana”, come ha sottolineato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, sono stati resi noti in conferenza stampa al termine del vertice dei leader del centrodestra a Palazzo Montecitorio. Alla riunione erano presenti Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa, Giovanni Toti e Maurizio Lupi. Non ha partecipato, neanche in collegamento, Silvio Berlusconi.
“Non siamo qui a imporre niente a nessuno. La storia degli ultimi 30 anni del presidente della Repubblica ha sempre visto la sinistra protagonista nella proposta e nella scelta del presidente della Repubblica che poi sono stati all’altezza, ma hanno chiaramente avuto un’estrazione politica. Oggi abbiamo noi il diritto, maggioranza relativa del paese”, ha detto Salvini in apertura della conferenza stampa. “Non c’è una parte dell’Italia che non ha il diritto di avanzare proposte di altissimo profilo. Non presentiamo segretari di partito. Anche se abbiamo qui qualcuno che ne avrebbe pieno titolo” ha detto riferendosi ad Antonio Tajani.
Meloni: “Chiediamo responsabilità anche al centrosinistra”
“Oggi il centrodestra cerca di fare un passo avanti e impedire alla politica di dare una brutta immagine. Le nostre sono proposte concrete, non sono nomi di bandiera né di tattica”. “Questo nostro passo avanti è un gesto di responsabilità, speriamo di trovare responsabilità anche dall’altra parte. Speriamo di eleggere il presidente della Repubblica nel minor tempo possibile”. Così Giorgia Meloni, in conferenza stampa alla Camera. “Esprimo la soddisfazione di Fdi per la compattezza e l’unità con cui la coalizione di centrodestra sta affrontando questo passaggio politico così delicato e importante. I tanti che sperano in una nostra disarticolazione stanno rimanendo spiazzati”.
Letta: “da centrodestra nomi di qualità, valuteremo senza pregiudizi”
”Sono nomi sicuramente di qualità, li valuteremo senza spirito pregiudiziale”. Lo ha detto Enrico Letta a proposito della rosa del centrodestra sul Quirinale. “La nostra rosa? La facciamo ora in riunione”. Letta si riferisce al vertice, che in precedenza era previsto alle 15 fra Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza, slittato a dopo la conferenza stampa del centrodestra. “Ci vediamo e decidiamo la strategia”. “Noi ci muoviamo insieme, questo è quello che vogliamo fare. Abbiamo intenzione di muoverci di comune accordo con gli altri alleati ecco perché ne parliamo adesso”. “Certo, mi fido sicuramente di Conte”, ha aggiunto Letta.
Conte: “Il centrodestra ha il diritto e il dovere di presentare i nomi”
“Abbiamo affidato a un timoniere questa nave in difficoltà, non ci sono le condizioni per fermare i motori e cambiare equipaggio”. Lo dice Giuseppe Conte, leader M5s, arrivando a Montecitorio. Questo, aggiunge, sta anche a significare “l’importanza che affidiamo al timoniere perché la nostra nave è ancora in difficoltà”. Difendere il ruolo di Draghi? “Il mio ruolo non è difendere il destino dei singoli, ma l’interesse nazionale e l’interesse del paese”.
“Per quanto riguarda la lista presentata dal centrodestra, il M5S non dà patenti di legittimità a nessuna forza politica, le forze di centrodestra hanno il diritto di presentare delle proposte, le rispettiamo e ci riserveremo di valutarle ma c’è una premessa: nessuno può vantare, se uno schieramento ha qualche voto in più ma non ha voti sufficienti, un diritto di prelazione a eleggere un Capo dello Stato che sia di una certa area culturale”. “Il nostro percorso è ben diverso: super partes, alto profilo, che ci renda tutti orgogliosi”, ha aggiunto Conte.
Vertice del centrosinistra
È in corso alla Camera, nella sala Berlinguer, il vertice di centrosinistra sul Quirinale. Presenti il segretario Dem, Enrico Letta e le capigruppo di Camera e Senato, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, il leader M5S, Giuseppe Conte con il presidente dei deputati, Davide Crippa e dei senatori, Mariolina Castellone e il numero uno di Leu, Roberto Speranza con i capigruppo Federico Fornaro e Loredana De Petris. Sul tavolo la possibilità di proporre una rosa di nomi, come fatto dal centrodestra.
Letta-Tajani: incontro “costruttivo”
Il colloquio tra Enrico Letta e Antonio Tajani è stato “costruttivo”, ma il segretario del Partito democratico ha ribadito che per arrivare ad un’intesa serve un nome al di sopra delle parti che non rappresenti la vittoria di uno schieramento sull’altro. È stato, spiegano fonti del Nazareno, un “colloquio costruttivo in cui si sono valutate opzioni e vagliati nomi con l’auspicio di arrivare a una soluzione equilibrata nell’interesse del Paese. Letta ha spiegato come in questa partita lui non abbia mai negato al centrodestra la legittimità di proporre profili, chiarendo però perché – secondo lui – in un Parlamento così frammentato solo un profilo realmente super partes, autorevole e non divisivo può rappresentare una soluzione soddisfacente per tutti”. Avrebbe detto Letta: “È necessario che nessuno vinca per vincere tutti”.
Renzi: fateci votare due volte al giorno
“Auspico si metta fine a questo balletto e che la presidenza inizi a farci votare due volte al giorno: c’è una crisi internazionale pesantissima, una crisi economica legata agli aumenti del costo dell’energia, le famiglie delle scuole materne ed elementari che hanno regole assurde per la Dad, almeno il Parlamento abbia consapevolezza e spero accelerino sul voto. Si faccia politica, sono molto preoccupato, il mio è un appello a fare bene e fare presto”. Lo ha detto Matteo Renzi, leader di Iv, parlando con i cronisti in Transatlantico.
Segre: “Una presidente donna? Non conta il genere, ma che sia all’altezza di Mattarella”
“Una donna al Quirinale? Non mi sono posta il problema. Uomo o donna l’importante è che sia all’altezza di Mattarella, il genere non è importante”. Così la senatrice a vita Liliana Segre, in Transatlantico alla Camera, poco dopo aver partecipato al secondo scrutinio per eleggere il presidente della Repubblica.
“Ero emozionata già ieri, lo sono ancora oggi. Essere qui significa molto per me, sono una delle poche persone su 60 milioni che possono votare” il capo dello Stato. Così la senatrice a vita Liliana Segre racconta le sue emozioni pochi minuti dopo aver partecipato al secondo scrutinio per eleggere il presidente della Repubblica.