La crescente diffusione delle infrastrutture di ricarica proietta la mobilità elettrica in una nuova fase. Non siamo più di fronte a una nicchia promettente, ma a un segmento del mercato destinato ad assumere un peso crescente, tanto da passare da circa 5 milioni di veicoli in giro per le strade europee a quota 65 milioni entro il 2030 e a 130 milioni nel 2035. È quanto emerge da uno studio di EY.
Nuova fase
I produttori di apparecchiature originali (OEM) già presenti e in fase di avvio offrono un’ampia gamma di veicoli elettrici per vari budget ed esigenze, sottolineano gli autori dello studio. I progressi tecnologici hanno esteso la capacità della batteria per distanze maggiori rispetto al passato. Inoltre, la rete delle soluzioni di ricarica continua a proliferare. Infine, i caricatori veloci stanno iniziando a essere presenti nelle città e sono un prerequisito per la ricarica pubblica e su strada per ridurre al minimo i tempi di attesa.
“Stiamo per raggiungere, in Italia come in Europa, un momento importante nell’adozione dei veicoli elettrici”, racconta Giacomo Chiavari, EY Parthenon, Europe West strategy&transaction energy leader. “Le infrastrutture di ricarica e gli operatori del settore sono chiamati da una parte a rispondere alle nuove e dinamiche esigenze dei consumatori, dall’altra a cogliere un’opportunità di business che sta maturando. La pianificazione dei sistemi di ricarica della mobilità elettrica deve essere un esercizio orchestrato in modo da dare valore ai prossimi investimenti e installazioni”. In sostanza, per EY è fondamentale progettare un sistema di infrastrutture che sia disegnato intorno alle necessità e future abitudini degli utenti.
Collaborazione a livello di ecosistema
Nello studio di EY ritorna spesso il concetto di ecosistema, inteso come insieme di soggetti che contribuiscono alla crescita di un mercato. Senza input da diversi attori, è il ragionamento, non vi potrà essere una diffusione su larga scala dei veicoli elettrici. Attualmente ci sono 374 mila punti di ricarica accessibili al pubblico in Europa, con una crescita che nel solo 2021 è stata nell’ordine del 40% rispetto all’anno precedente. Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito rappresentano più del 60% del totale delle stazioni di ricarica accessibili al pubblico. Tuttavia ci sono dieci Paesi europei che non hanno una sola stazione di ricarica ogni 100 km di strada.
Ritorni interessanti per gli investimenti
Negli ultimi tempi, si legge nello studio, si è rafforzata la consapevolezza che, senza un’adeguata infrastruttura di ricarica, la produzione di veicoli elettrici non può raggiungere il massimo delle capacità. Sia la ricarica regolare, che quella ricarica rapida, se calibrate adeguatamente, possono produrre un tasso di rendimento interno superiore al 20% con un ritorno dell’investimento da quattro a cinque anni. Questo spiega perché al mercato si stanno avvicinando operatori di diversa estrazione: utility, player oil&gas, aziende di ingegneria, di installazione, oltre ai fornitori di soluzioni chiavi in mano.
Oltre ad alimentare i veicoli elettrici, l’infrastruttura di ricarica consentirà alle aziende opportunità adiacenti, a diversi gradi di maturità, tra cui: soluzioni di cambio di batterie (quando i prezzi delle stesse scenderanno); vehicle-to-grid (durante l’inattività, le batterie possono diventare un punto di produzione di energia per fornire energia alla rete quando necessario e i prezzi sono alti; elettrificazione delle flotte e mobilità come servizio (con l’offerta di pacchetti di servizi).
Un business che fa gola alle utility
Tra i vari tipi di infrastrutture, la ricarica domestica continuerà a essere la forma di ricarica più diffusa, con una copertura superiore all’85% del totale. Le utility, conclude EY, sono nella posizione migliore per costruire un solido business case per l’infrastruttura di ricarica domestica, dal punto di vista del brand e dell’infrastruttura operativa. Il vantaggio competitivo per queste aziende è che hanno già una base di clienti incorporata, il caricabatterie è standard e sono abituate a reclutare e certificare installatori che possono inviare una volta ricevuto l’ordine da parte dei clienti. In sostanza punteranno sul cross-selling in modo da accrescere il ritorno dal cliente medio.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-10-03 13:50:34 ,
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Il post dal titolo: Il decollo dell’e-mobility passa per la disponibilità di infrastrutture scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-10-03 13:50:34 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue