La scena si apre con un gruppo di persone che intonano un coro natalizio. Quindi la telecamera inizia a salire fino a raggiungere il tetto della abitazione alle loro spalle, mostrando la famiglia Addams intenta a rovesciare un calderone d’olio bollente sui componenti del coro.
Questa è l’introduzione del film di Barry Sonnenfeld del 1991 basato sui noti personaggi nati dalla penna di Charles Addams.
Trentun anni dopo, il contrasto tra il mondo normale e quello degli Addams appare diverso.
La serie Netflix prodotta da Tim Burton, il quale ha anche diretto la prima metà delle otto puntate, si apre con l’arrivo di Mercoledì Addams a scuola: stivaletti gotici, pallida ma con unghie smaltate di nero, rossetto scuro e un filo di mascara. Capelli neri con le iconiche trecce, ma ben pettinati, con una frangia quasi alla moda.
La Mercoledì sedicenne protagonista di questa storia avrà anche il look paragonabile a un filtro di Instagram, come le verrà fatto notare, ma gli altri personaggi noteranno anche il fascino derivante da tutto ciò, persino dalle sue solite affermazioni fredde e taglienti.
Nonostante lo “scherzo” con i piranha che le comporta l’espulsione, a inorridire nell’introduzione della serie è il resto della scuola, anacronistica nel disprezzare Mercoledì e suo fratello Pugsley.
Il passaggio alla Nevermore Academy, la scuola per reietti dove si sono conosciuti Gomez e Morticia, pone Mercoledì sotto un punto di vista secondo il quale gli “strambi” sono oggi popolari, ed è per questo motivo che devono mostrare ancor più umanità.
Mercoledì NON è un giorno triste
Mercoledì Addams nell’immaginario collettivo è sicuramente il personaggio riproposto, dopo la serie TV degli anni ’60, negli anni ’90 a partire dal film “La famiglia Addams”, dov’è stata interpretata dall’allora giovanissima Christina Ricci.
Una bambina fredda, dalla lingua tagliente, amante delle armi e degli strumenti di tortura che usa come giocattoli.
La Mercoledì di Christina Ricci è una bambina dolcemente macabra; quella di Jenna Ortega è un’adolescente che potrebbe addirittura far innamorare.
Sarà che l’attrice dalla quale è stata interpretata di anni ne ha venti, come ventenne è anche Emma Myers che interpreta Enid Sinclair, ma è dal rapporto tra le due che si capisce la direzione intrapresa dalla serie.
Enid è bionda, occhi azzurri, estremamente solare, amante dei colori vivaci e dei social network. Le piacciono i pettegolezzi e le piace essere apprezzata tramite il suo blog personale.
Guardando i trailer della serie TV, Enid dava l’idea di essere lo stereotipo di persona che stimolerebbe l’istinto omicida di Mercoledì. Non che non lo faccia, ma essendo anch’essa iscritta alla Nevermore Academy, è una reietta e sa anche mostrare gli artigli… Non solo in senso metaforico.
Difatti Enid è un lupo mannaro, momentaneamente solo in grado di trasformare le sue unghie in artigli, ritrovandosi addosso la pressione della sua famiglia sul riuscire a trasformarsi, l’essere molto diversa dalla sua razza che tende a comportarsi in modo animalesco, e con la paura allo stesso tempo di diventare un lupo solitario.
In una scuola di vampiri, licantropi, gorgoni, sirene e altro ancora, Mercoledì mantiene la sua unicità ma non è più la sola ad avere difficoltà nel sociale.
In un contesto del genere, dallo stile che ricorda sia Harry Potter che Miss Peregrine (trasposta al cinema proprio da Tim Burton), lo spettatore si ritrova a sperare che Mercoledì riesca a sciogliersi pur rimanendo se stessa.
Lo stimolo avviene anche attraverso l’aspetto estetico, già citato nell’introduzione, tramite i cambi di look della protagonista, restando comunque l’unico fra tutti i personaggi (comprese le comparse) a vestire esclusivamente in bianco e nero.
Il costume da gatta della squadra di Enid per la Coppa Poe, l’abito da pellegrina con la parlata in tedesco, e soprattutto l’abito per il ballo scolastico Rave’N.
Il ballo divenuto virale sui social, è l’emblema del fascino moderno di Mercoledì. Una danza dai movimenti orrorifici che riportano alla mente il celebre ballo degli zombie nel videoclip di Thriller, seppur più sgraziata, forse in maniera naturale, essendo stata coreografata dalla stessa Jenna Ortega che non si ritiene una ballerina.
Il mondo non è solo bianco e nero
Mercoledì è chiaramente una serie adolescenziale, ma è uno stile che si addice comunque a ciò che rappresenta il suo personaggio nell’immaginario collettivo moderno.
Una serie TV che tratta di inclusività e lo fa sotto tutti gli aspetti, anche dal punto di vista critico nei confronti della protagonista.
Mantenere la propria unicità non deve significare essere incapaci di aprirsi ad espressività diverse, altrimenti potrebbe significare non essere poi così diversi dai bigotti.
Un’esperienza che Mercoledì proverà sulla propria pelle in questa storia, con la sua ammirazione per le storie intriganti e macabre, e il suo agire irrefrenabilmente, che la porteranno a non farsi scrupoli nemmeno sul mettere in pericolo i suoi amici.
Lo stile di vita di Mercoledì è un’arma a doppio taglio. La rende attraente ma allo stesso tempo sopprime i suoi istinti e desideri umani, impossibili da negare in un ambiente dove ogni singola persona ha qualcosa che la accomuna a lei.
Se è vero che l’elemento noir di questa serie TV può interessare chiunque, temi del genere sono molto importanti da trasmettere proprio ai giovani.
Sicuramente l’uso di un personaggio popolare come Mercoledì ha reso tutto molto più commerciale, ma quanto è corretto utilizzare questo universo narrativo fino ad ora così distante dalla realtà?
La risposta sta nel domandarsi quanto tutto ciò sia ancora realmente distante dalla realtà. Nell’era dei social e delle notizie che circolano ad ogni secondo, ci si accorge che qualsiasi stramberia sembrerebbe essere lecita: siamo ancora sicuri che la famiglia Addams non sia ormai una di noi?
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di Dario Casale
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2022-12-12 08:00:00 ,