È il Festival Internazionale dell’Ingegneria ma non vuole parlare agli addetti ai lavori. La chiamata a scoprire quanto questa scienza applicata plasmi il mondo in maniera creativa e avveniristica è rivolta soprattutto a cittadini comuni, grandi e piccoli, che potranno concedersi esperienze inedite e avvicinarsi al background di tante trasformazioni in atto.
Incontri divulgativi, laboratori e esperienze concepite ad hoc sono infatti al centro della proposta del Festival organizzato dal Politecnico di Milano, che torna in città dal 13 al 15 settembre con la sua quarta edizione il cui tema è Technology for Humanity (declinata in un percorso che si articola in cinque sezioni, Play, Grow, Make, Dream, Move).
L’occasione è pregiata per stupirsi e colmare qualche gap conoscitivo, facendosi accompagnare da chi lavora ogni giorno nei laboratori ma anche nel trasferimento delle competenze attraverso la docenza. Intelligenza artificiale, volubilità elettrica, tecnologie satellitari, missioni spaziali: il pubblico comprenderà migliore come le frontiere della tecnologia si spostino grazie al lavoro della comunità degli ingegneri. L’intento dichiarato del Festival, parola della rettrice del Politecnico, Donatella Sciuto, è “innalzare il livello di familiarità della tecnologia perché è intorno a noi, ma smoderatamente spesso non la capiamo”. E in questa “incomprensione” matura la sottovalutazione di alcune tematiche che riguardano il futuro della collettività ma anche l’incapacità di pensarsi protagonisti in prima persona dell’innovazione, scommettendo su carriere come quelle di ambito Stem.
Ecco perché, ai fini di un coinvolgimento che non sia solo teorico, ma anche emotivo, il Festival permetterà ai visitatori di capire cosa succede in una pinacoteca del vento, in una camera anecoica, in un ambiente per crash test sui veicoli, puntando su esperienze immersive nel senso più concreto del termine.
Spazio anche ai bambini, con appuntamenti dedicati in calendario, pensati ad hoc, dall’Escape room matematica alla meccanica del metaverso: gli ingegneri di domani potrebbero essere proprio loro.
Il Festival apre i battenti il 13 settembre, con un evento serale al Campus Lambruschini che vedrà scendere in campo alumni del Politecnico che dall’ateneo sono partiti per raggiungere traguardi di prestigio e carriere eccellenti. In primis, la rettrice Donatella Sciuto, prima regina alla guida dell’istituzione accademica milanese, e poi Gaela Bernini, Segretario Generale di Fondazione Bracco, Francesca Colombo, Direttore Generale Culturale BAM, Fondazione Riccardo Catella e Giampaolo Dallara, ideatore e presidente dell’omonima casa automobilistica (la moderazione della serata inaugurale sarà a cura di Luca Zorloni, responsabile del sito e dell’area digitale di Wired).
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di Maria Rosaria Iovinella www.wired.it 2024-09-12 09:57:42 ,