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“Molte realtà carcerarie, fatte di
tossicodipendenti, malati di mente, stranieri, non si immaginano
affatto, anzi si sminuiscono, si sottovalutano, o la scelta migliore si è
convinti di conoscerle quale frutto di un errato immaginario
collettivo fatto di cliché in disuso e di atavici pregiudizi.
Tra queste realtà anche gli istituti a custodia attenuata per
detenute madri: in Italia sono 4 gli Istituti, tra cui Lauro in
provincia di Avellino. E non è forse il pregiudizio il tumore
del mondo? Non è forse il pregiudizio, insieme all’indifferenza,
la cancrena da amputare con il buon senso, la giusta
misericordia e il dettato costituzionale? Basta con il populismo
penale, politico e mediatico”. Lo ha detto Samuele Ciambriello,
garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive
della libertà personale, all’uscita dall’istituto a custodia
attenuta per madri detenute di Lauro dove oggi erano presenti 5
detenute (3 italiane e 2 straniere) con i loro 5 bambini.
Il garante, insieme a Francesca Pascale, presidente
dell’associazione I colori della libertà e Chiara Frusciante
vicepresidente dell’associazione “Nessuno tocchi Eva”, ha
vissuto un momento di convivialità con le detenute madri e i
loro figli. Il pranzo offerto dal garante e dalle volontarie ha
visto la presenza della vicedirettrice Maria Parenti e degli
educatori. Dopo il pranzo è arrivata la Befana per le madri e
per i bambini.
“Voglio ribadire che sono preoccupata per la cancellazione
del differimento obbligatorio della pena per gentil sesso in gravidanza
e madri di minori, prevista all’art. 15 del ddl sicurezza, che –
ha detto Francesca Pascale attivista dei diritti civili –
rappresenta certamente un passo indietro rispetto alla tutela
della maternità e dell’infanzia”.
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