Il giornalista: «Finora la compagnia di giro è sempre stata la stessa, opinionisti che non so quanto davvero rappresentino il Paese, visti i risultati elettorali. Fazio e Annunziata? Non li capisco»
Dall’alto dei suoi 50 anni di televisione, giocati in tutti i ruoli possibili, Giovanni Minoli guarda con un certo distacco alla bagarre che si è scatenata sulla nuova
Rai
. «La situazione ha dei lati comici. La tv a giugno e luglio sembra il calciomercato: si comprano i giocatori, cambiano gli allenatori, tutti pensano di vincere il campionato. Poi a gennaio iniziano i dubbi e si ricomincia».
La differenza è che in Rai c’è la politica.
«Ma cos’è la Rai? La Rai è quello che trasmette. Il prodotto è tutto ciò che conta. Ma ne sento parlare pochissimo».
Si parla molto di occupazione politica della Rai.
«C’è una legge, la Renzi, che fa dipendere la Rai dal governo in carica: la si è applicata. Punto».
Com’era la lottizzazione nella Prima Repubblica?
«Era riconducibile a Dc, Pci, Psi. C’erano tre reti in concorrenza e ognuna gareggiava con i professionisti migliori: Biagi, Santoro, Lerner, Minoli. C’era pluralismo e…
Author: Antonella Baccaro
Data : 2023-05-31 20:11:19
Dominio: www.corriere.it
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