EDITORIALE
Mezzogiorno, 6 febbraio 2022 – 15:28
Tra promesse e trasformismo
di Alessio Viola
Se c’ una certezza nella nomina di Rocco Palese ad assessore alla sanit che non c’entrano per nulla le sue competenze o qualit personali. Si dice un bravo medico, una persona perbene. Il postulato sarebbe dunque che in Puglia non ci sono medici competenti e bravi da poter ricoprire quel ruolo? Una motivazione insostenibile per chi conosce il mondo di una sanit fatta di (bravi) medici come i nostri. Come chiaro, si tratta di una scelta assolutamente ed esclusivamente politica. Che alla base non ha, come in tanti pensano o affermano, la considerazione che destra e sinistra ormai non esistono pi ma, al contrario, che destra e sinistra sono uguali, stessa idea della societ e del potere amministrativo regionale: un uomo solo al comando. Un po’ sulla falsariga di quanto succede al governo.
Palese stato simbolo del centrodestra pugliese, ben oltre il suo presidente Fitto. stato l’uomo dei tagli alla sanit, della distruzione della medicina territoriale, della teorizzazione del privato sempre pi presente e decisivo. Contro di lui una intera generazione di giovani elettori scopr, insieme a tanti vecchi che ormai erano fuori dalla politica attiva, la bellezza dell’impegno sociale e politico per il cambiamento. La Primavera pugliese. Oggi l’inverno dello scontento quello di un signore che viene chiamato a governare la Puglia esattamente nel ruolo per cui stato contestato per 20 anni. Passato attraverso una serie di sconfitte, la pi clamorosa contro Vendola nel 2010 per la presidenza, rimasto fedele al suo credo politico fino all’ultimo. Poi, in cammino verso Damasco, stato folgorato dalla nuova visione del mondo secondo cui destra, sinistra, centro, societ civile, associazioni, gruppi, lobby sono una indistinta marmellata il cui collante reale il potere in ogni sua declinazione, al di fuori di qualsiasi riferimento ad ideologie o pratiche politiche novecentesche. Insomma, come ha detto ieri nell’intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, a Emiliano non poteva proprio dire di no. Il nuovo che avanza.
La massa di pugliesi che partecip quasi venti anni fa alla Primavera oggi un esercito disarticolato, disperso, scoraggiato e deluso. I tentativi di cambiare la politica tipo Cinque Stelle si sono ridotti a piccolo vassallaggio di provincia: per dire, ci sfuggono le competenze culturali della nuova consigliera in materia, ma siamo sicuri che verranno fuori prima o poi. Delusione, tristezza, rabbia voglia di scappare lontano dalla politica, il rosario di sensazioni dell’elettorato che un tempo si chiamava di centrosinistra ormai diffuso e cresce sempre meno silenzioso. Le prossime urne minacciano di aprirsi su un enorme buco nero.
6 febbraio 2022 | 15:28
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