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Poco dopo la mezzanotte di venerdì (ora italiana), il lander Odysseus della società privata statunitense Intuitive Machines ha raggiunto il suolo lunare diventando il primo veicolo spaziale degli Stati Uniti a compiere un allunaggio controllato dai tempi delle missioni Apollo, tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta. A differenza di Apollo 17 (l’ultima missione ad avere raggiunto la Luna) Odysseus non ha portato con sé un equipaggio, ma una serie di strumentazioni e alcuni esperimenti per conto della NASA.
L’allunaggio è stato realizzato tramite un sistema automatico, di conseguenza nel centro di controllo sulla Terra i tecnici di Intuitive Machines hanno atteso per diversi minuti la ricezione di un segnale che confermasse l’arrivo del loro lander sulla Luna. Dopo diverso tempo, l’azienda ha confermato di avere captato un debole segnale proveniente da Odysseus, ma ha atteso ancora un po’ prima di fornire ulteriori conferme.
Intuitive Machines ha in seguito diffuso un comunicato più rassicurante sull’esito della missione: «Dopo avere risolto qualche problema di comunicazione, i controllori di volo hanno confermato che Odysseus è nella giusta posizione è sta iniziando a inviare dati. Al momento stiamo lavorando per iniziare a scaricare le prime immagini dalla superficie lunare».
After troubleshooting communications, flight controllers have confirmed Odysseus is upright and starting to send data.
Right now, we are working to downlink the first images from the lunar surface.— Intuitive Machines (@Int_Machines) February 23, 2024
Il lander, che fa parte della classe di veicoli Nova-C sviluppati sempre da Intuitive Machine, ha l’aspetto di un grande prisma a base esagonal sorretto da sei “zampe”. Ha una massa di quasi 2 tonnellate, ha un diametro di 2 metri e raggiunge un’altezza di circa 3 metri. L’attuale missione, denominata IM-1, è per lo più dimostrativa e serve per verificare le capacità di allunaggio automatico del sistema e per trasportare alcuni esperimenti e altro materiale sulla Luna.
IM-1 fa parte del Commercial Lunar Payload Services (CLPS), il programma avviato dalla NASA per inviare sulla Luna piccoli robot automatici per esplorarne il suolo, raccogliere dati sulle sue caratteristiche e prepararsi meglio alle future esplorazioni con esseri umani del programma lunare Artemis. A differenza di quanto avveniva un tempo, l’iniziativa prevede un forte coinvolgimento di aziende private, che hanno la diretta responsabilità sull’organizzazione della missione e che la finanziano attraverso contratti di appalto con la NASA e accordi con altre aziende e organizzazioni, interessate a trasportare sulla Luna robot, sensori, oggetti e persino le ceneri di persone che in vita avevano espresso il desiderio di essere sepolte tra i crateri lunari.
La NASA ha finanziato IM-1 con un investimento di 118 milioni di dollari, incaricando Intuitive Machines di portare sul suolo lunare sei strumenti, compresa una speciale fotocamera per riprendere la nube di polveri sollevata dal lander durante l’allunaggio. L’analisi delle immagini dovrebbe consentire di comprendere meglio flussi e turbolenze che si sviluppano negli ultimi istanti prima di toccare il suolo lunare, informazioni preziose per progettare i prossimi lander.
La missione di Odysseus era iniziata lo scorso 15 febbraio da Cape Canaveral in Florida, a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX. Dopo un veloce viaggio, la missione aveva raggiunto l’orbita lunare il 21 febbraio e da quel momento i tecnici di Intuitive Machines avevano lavorato per stabilire il momento dell’allunaggio, modificando più volte l’orario di arrivo sul suolo lunare. Uno dei rinvii era stato determinato dal mancato funzionamento di un sensore che avrebbe dovuto fornire informazioni sull’altitudine e la velocità del lander.
Odysseus ha compiuto l’allunaggio in maniera autonoma, utilizzando un sistema di navigazione che confrontava le immagini riprese dalle proprie videocamere del suolo lunare con quelle nella memoria dei suoi computer, in modo da evitare asperità e crateri pericolosi nella fase di discesa. Il lander ha anche impiegato e sperimentato alcuni sistemi laser per la misurazione della distanza dal suolo e la rilevazione della sua conformazione, prima di completare l’allunaggio.
Secondo le informazioni raccolte finora da Intuitive Machines, Odysseus ha raggiunto correttamente una piccola area pianeggiante nelle vicinanze di Malapert A, un cratere a circa 300 chilometri di distanza dal Polo Sud della Luna. L’area è di grande interesse per le esplorazioni spaziali perché si ritiene che possa essere ricca di acqua ghiacciata, nascosta in alcuni crateri: una risorsa che potrebbe rivelarsi molto importante per le future missioni con astronauti o per la costruzione di basi semi-permanenti sulla Luna.
Intuitive Machines ha contratti per almeno altre due missioni nell’ambito di CLPS, ma non è l’unica società privata ad avere piani piuttosto ambiziosi. Astrobotic Technology, un’altra società spaziale statunitense, sta lavorando a un nuovo sistema di allunaggio dopo il fallimento di Peregrine, la propria prima missione che avrebbe dovuto portare un veicolo spaziale sulla Luna. Il lander non ha funzionato come previsto ed è stato distrutto facendogli compiere un rientro non controllato nell’atmosfera terrestre. Firefly Aerospace, una società texana, ha in programma una propria missione con il lander Blue Ghost, ma non ha ancora comunicato una data per il lancio.
Nei prossimi anni le missioni come quella di Odysseus dovrebbero diventare più frequenti, almeno nelle promesse della NASA che ha puntato molto su CLPS per provare a ridurre i costi dei viaggi verso la Luna. Il programma Apollo fu tra le iniziative spaziali più costose di sempre e per questo nel 2018 l’agenzia spaziale statunitense avviò una maggiore collaborazione con i privati, ritenendo di poter risparmiare grandi quantità di denaro affidando a loro lo sviluppo dei veicoli spaziali per le missioni minori, in vista di quelle di Artemis con astronaute e astronauti.
Al momento le aziende che hanno aderito possono contare su finanziamenti importanti da parte della NASA, ma non è chiaro se in futuro riusciranno ad avere clienti a sufficienza per sostenersi. Intorno ai nuovi piani per la Luna ci sono del resto ancora molte incognite, legate sia ai tempi del programma Artemis che Proseguono ad allungarsi sia alla possibilità di realizzare una stazione orbitale intorno alla Luna, che dovrebbe essere utilizzata come punto di appoggio dagli astronauti che effettueranno gli allunaggi.