Author: Lucrezia Deho’
Data : 2024-11-17 17:30:00
Dominio: rumors.it
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La notte del 16 settembre 1822 a Firenze si verifica un evento destinato a rimanere nella storia, intrecciato a leggende e misteri. Tra i protagonisti della vicenda ci sono Carlo Alberto di Savoia, sua moglie Maria Teresa d’Asburgo-Lorena, e il piccolo Vittorio Emanuele II, all’epoca neonato, che sarebbe diventato il primo Re d’Italia.
Le fobie segrete dei grandi protagonisti della storia
La vicenda e la confessione di D’Azeglio
La famiglia si trovava nella villa di Poggio Imperiale quando nella stanza del neonato Vittorio Emanuele si scatenò un incendio devastante. Secondo le cronache, la balia Teresa Zanotti avrebbe involontariamente dato fuoco alla zanzariera della culla con una candela. La colf si ustionò gravemente cercando di salvarlo e, nonostante il suo sacrificio, perse la vita pochi giorni dopo. Anni dopo, le voci su quella notte divennero il fulcro di un sospetto: si dice che Massimo D’Azeglio, intimo amico della famiglia e primo ministro del Regno di Sardegna, in punto di morte abbia rivelato una versione dei fatti sconvolgente. “Non era il vero figlio di Carlo Alberto” avrebbe detto, insinuando che il bambino nella culla quella notte fosse deceduto, e che al suo posto fosse stato messo un altro infante, figlio di un macellaio fiorentino.
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Incongruenze fisiche e il sospetto del macellaio
La leggenda trova radici nelle differenze fisiche tra Vittorio Emanuele II e Carlo Alberto. Il padre era alto, biondo ed elegante, mentre il figlio era basso, robusto e dal carattere sanguigno. La differenza più significativa, come racconta D’Azeglio, era nelle mani: “erano mani da macellaio, grandi e robuste”, mentre tra i nobili le mani erano generalmente piccole e curate.
Dietro a questa leggenda emerge anche il dramma della madre biologica del presunto “vero” Vittorio Emanuele. Si narra che il macellaio, Gaetano Tiburzi detto “Maciacca”, ricevette un’improvvisa prosperità economica subito dopo la notte dell’incendio, mentre la giovane madre, Regina, morì in povertà. Con la caduta della monarchia italiana, il dubbio sulla reale identità di Vittorio Emanuele riemerse più volte, tanto che persino lo storico Denis Mack Smith sottolineò le evidenti differenze tra il futuro re e la famiglia reale.
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Lucrezia Deho’ , 2024-11-17 17:30:00 ,