Se molti negazionismi possono suscitare ilarità, questo invece è probabilmente il più deprimente. Per cominciare, molti italiani, alla notizia che la città cilena inesistente è Rancagua, faranno un salto sulla sedia. Rancagua infatti è stata cantata da grandi artisti cileni legati all’Italia.
Il primo è Pablo Neruda, la cui poesia Patria prisionera (Patria prigioniera) comprende questa quartina:
Existes, Patria, sobre los temores
Y arde tu corazón de fuego y fragua
Hoy entre carceleros y traidores
Ayer entre los muros de Rancagua.
(Patria sei al di là dei timori
Arde il tuo cuor di fuoco e della forgia
Oggi fra carcerieri e traditori
Ieri fra le muraglie di Rancagua).
Patria prisionera è stata musicata dal compositore Sergio Ortega e la canzone è entrata nel repertorio degli Inti Illimani, il popolare gruppo cileno che ha trascorso in Italia quasi tutto il periodo della dittatura di Pinochet, fra il 1973 e il 1989, con notevole successo presso un largo pubblico: molti italiani hanno sentito nominare Rancagua anche solo per questo.
Il testo di Neruda si riferisce presumibilmente alla sanguinosa sconfitta durante la guerra di indipendenza dalla Spagna nel 1814. Ma Rancagua è stata teatro di altri eventi storici: nel 1922 il congresso che ha dato vita al Partido Comunista de Chile e nel 1971 la dichiarazione del presidente Salvador Allende di voler nazionalizzare le miniere di rame, una delle pietre dello scandalo che hanno spinto gli Stati Uniti ad appoggiare il golpe militare del 1973. In seguito, durante il regime di Pinochet, nel carcere di Rancagua sono stati imprigionati centinaia di dissidenti politici.
Insomma, Rancagua è una delle città più ricche di storia del Cile. Sfortunatamente, pare che un errore di Google Maps l’abbia fatta sparire dalla carta geografica per qualche giorno: da lì la battuta (banale ma diventata virale) che non esiste. Anche se in questo caso gli spiritosi non hanno creato un complottismo, sconcerta che facciano finta di dimenticare le sofferenze subite dal popolo anche recentemente. Un oblio che, in un film di fantascienza, sembrerebbe ispirato dagli aguzzini per cancellare la memoria delle loro malefatte: quasi un complottismo al contrario…
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di Paolo Gangemi www.wired.it 2023-03-19 05:20:00 ,