Ferrara, 4 aprile 2023 – Un’ovazione di affetto (video) accoglie il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (foto) quando entra nel teatro Abbado dove partecipa all’inaugurazione del 632esimo anno accademico di Unife. La prima a calcare il palco è la ministra Anna Maria Bernini (titolare del dicastero all’università).
Mattarella: il mondo è un’unica comunità
Mattarella ha sottolineato “l’importanza di un erasmus interno ossia la necessità di circolarità per gli studenti di scambi tra i nostri atenei come avviene già per i docenti, ed è sempre occasione di crescita. Il mondo – ha poi spiegato il presidente Mattarella – è molto cambiato in una cinquantina d’anni. Vi sono elementi di profonda diversità tra le varie zone del mondo, una volta queste differenze venivano assorbite all’interno dell’ambito locale, in ciascun continente, ma ora non è più così perché il mondo è divenuto un’unica comunità sempre più interconnesso al proprio interno”.
Bernini: il merito non spaventi
Bernini si rivolge direttamente ai tanti studenti in sala: “Il ministero sarà sempre dalla vostra parte. Il percorso universitario deve essere prima di tutto un momento di crescita. Il merito non deve spaventare, ma va visto come stimolo positivo. L’Ateneo è fabbrica di futuro: non solo luogo di formazione aperto e dinamico, ma comunità che favorisce la crescita della persona insieme alle sue competenze”. Declina poi gli impegni ministeriali sul versante delle borse di studio (500 milioni di investimenti) e a sostengo della realizzazione di studentati.
Nel nome di Copernico, si alternano sul palco la rettrice di Unife Laura Ramaciotti (“Il presidente Mattarella rappresenta un punto di riferimento per la nazione e in particolare per i giovani, su cui questa cerimonia vuole quest’anno concentrarsi”, aveva detto) e il professore emerito Patrizio Bianchi che punge sul tema migranti: “Ci sono dati demografici inquietanti, nel nostro Paese l’età media è 48 anni, viviamo molto di più, ma non abbiamo bambini. Dall’altra parte del Mediterraneo la Nigeria ha un’età media di 18 anni, stanno crescendo. È talmente grande la sproporzione che pensare di fermare la storia con un decreto o sulle spiagge di Lampedusa è contro ogni sensatezza. Dobbiamo avere uno sguardo lungo”.
La studentessa: le borse di studio sono ricatto
“Ho detto: ‘Sono un fallimento non merito di vivere’. Queste parole le ha dovute sentire e subire mia madre quando dopo, il test di medicina, ho percepito di non avercela fatta, per la seconda volta – scandisce Alessandra De Fazio, presidente del consiglio degli studenti di Unife che interviene dopo l’esecuzione del Gaudeamus igitur, inno della goliardia e degli studenti -. Che esagerazione per un test che si può riprovare l’anno successivo… Ma come possiamo pensare che un percorso universitario debba essere dettato dai nostri tempi, sia di nostra proprietà, mentre siamo bombardati continuamente dal mito della performatività e da una competizione illogica che ci sbatte in faccia i successi degli altri e ci fa tirare un sospiro di sollievo quando qualcuno fallisce al posto nostro?”. E ancora: “Le borse di studio sono un ricatto, se tutti abbiamo lo stesso diritto perché qualcuna dovrebbe essere costretta a tenere tempi più serrati solo perché più povera?”.
I vip in sala
In prima fila sono seduti l’ex premier Romano Prodi, l’ex ministro Dario Franceschini, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che è anche presidente della Fondazione Ferrara Arte. In platea anche il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco Alan Fabbri, il vescovo e presidente della Fondazione Migrantes, Giancarlo Perego, e il direttore del Comunale, Moni Ovadia.
Dopo l’esecuzione dell’inno europeo e dell’inno nazionale a cura del Coro di Ateneo e del Conservatorio ‘Girolamo Frescobaldi’ di Ferrara, la magnifica rettrice Laura Ramaciotti ha tenuto la tradizionale relazione sull’Ateneo. La prolusione è stata affidata a Patrizio Bianchi, ex ministro, già rettore e professore emerito di Unife: ha preso le mosse dalla figura di Nicolò Copernico, che nel 1503 si laureò in Diritto Canonico nella nostra università, per riflettere sul ruolo cui oggi sono chiamate le università e le studentesse e gli studenti, il cui orizzonte è sempre più quello internazionale, come lo fu quello dello scienziato polacco.
Il precedente del 2017
Non è la prima volta che Mattarella viene in visita alla nostra città. Il 13 dicembre 2017 il presidente della Repubblica inaugurò il Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah in via Piangipane e visitò la mostra ‘Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni’.
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2023-04-04 10:27:41 ,