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Il nodo del terzo mandato di De
Luca agita il Pd campano. Arriva al voto in Consiglio la norma
che renderebbe formalmente possibile la ricandidatura del
governatore uscente, ipotesi esclusa senza mezzi termini sul
versante politico dalla segretaria dem Elly Schlein. Dunque,
resta da vedere se in aula la maggior numero deluchiana avrà i
numeri o se – almeno per alcuni dei consiglieri dem – prevarrà
la linea del partito. Sono ore di febbrili trattative
telefoniche, e solo domani si conoscerà l’esito di una partita
alla quale De Luca ha voluto imprimere nelle ultime settimane
una forte accelerazione, annunciando di volersi ricandidare in
ogni caso, Pd o non Pd, “con chi ci sta”.
Il testo su cui il Consiglio regionale deve votare prevede che
“non è immediatamente rieleggibile alla carica di presidente
della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha
già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati
consecutivi”, ma stabilisce anche che “il computo dei mandati
decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata
in vigore della presente legge”. In caso di bocciatura, De Luca
avrebbe annunciato ai suoi di essere pronto a dimettersi.
I consiglieri Pd sono dunque divisi tra il diktat politico
del Nazareno e quello del governatore, anche se cresce la spinta
ad una posizione improntata all’equilibrio: tra i dem infatti
c’è chi sarebbe pronto a votare il testo, dichiarando però che
la norma non debba significare automaticamente la ricandidatura
di De Luca. Un modo per superare lo scoglio, lasciando poi alle
diplomazie il compito di trovare una exit strategy quando manca
ancora quasi un anno alle urne.
La decisione finale si saprà quando i consiglieri
risponderanno alla chiamata per il voto palese. Tra i dem
l’unica ad aver già annunciato il no è Bruna Fiola, mentre i
riflettori sono puntati sulle scelte dei big del partito, dal
capogruppo Mario Casillo al presidente del Consiglio regionale
Gennaro Oliviero, fino a Massimiliano Manfredi, fratello del
sindaco di Napoli Gaetano. Quest’ultimo oggi ha dribblato la
questione: “E’ un tema del Pd, ne parla il Pd”, ha detto il
primo cittadino, da mesi sempre più distante dal presidente
della Regione.
Il centrodestra osserva e attacca: “E’ l’ultimo atto di una
ridicola sceneggiata dove i problemi dei campani sono l’ultimo
dei pensieri rispetto alle poltrone”, dice il commissario
regionale di FdI Antonio Iannone. Dal partito della premier
potrebbe scendere in campo alle regionali Edmondo Cirielli: “Mi
hanno chiesto la disponibilità ma sono molto felice di fare il
viceministro degli Esteri. Però sono anche un uomo di partito e
se fosse necessario… Ma è un problema che penso non si porrà
prima di aprile o maggio”.
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