CITTÀ DEL VATICANO – Dopo le polemiche sulle espressioni colorite che il Papa avrebbe usato per parlare degli omosessuali nei seminari, incontrando i vescovi della Cei un paio di settimane fa, in un’altra riunione a porte chiuse, quella di ieri con i giovani sacerdoti romani, Papa Francesco avrebbe utilizzato un’altra espressione molto colloquiale, questa volta a danno delle donne. Ribadendo che nelle parrocchie, come nelle congregazioni, bisogna evitare di sparlare, avrebbe detto che “il chiacchiericcio è una roba da donne”. Lo scrive il sito ‘Silere non possum’.
“Noi abbiamo i pantaloni, dobbiamo dire le cose”
Papa Francesco, per dire che le cose vanno dette con trasparenza, avrebbe aggiunto: “Noi abbiamo i pantaloni, dobbiamo dire le cose”. Un’espressione, quest’ultima, che avrebbe utilizzato anche in passato. In un’udienza all’inizio del 2023 ad un gruppo di religiosi, il Papa li aveva invitati ad “avere i pantaloni” e a saper “dire le cose in faccia”, senza dunque sparlare alle spalle.
Le suore “zitellone”
Per quanto riguarda la scivolata sulle donne, è da ricordare che in passato il Papa, incontrando per esempio gruppi di suore, in più occasioni ha detto loro di non fare “le zitellone”. Il clima con cui usa queste espressioni è sempre molto confidenziale.
I “problemi di corruzione” nel Vicariato
Sempre secondo lo stesso sito, il Papa nella riunione a porte chiuse di ieri, rispondendo ad un giovane sacerdote sulla situazione della diocesi di Roma, avrebbe risposto: “Ci sono problemi di corruzione” ed è la prima volta che usa questa espressione per descrivere i problemi del Vicariato. “Quelli che ci sono nella diocesi sono problemi di corruzione, parlo chiaro. Problemi di corruzione. Io cerco con i vescovi ausiliari di mettere soluzioni a questo, risolvere. La settimana scorsa ho ricevuto una informazione: questo è problematico, questo è problematico. Si deve parlare su questo”, sarebbero state le parole pronunciate da papa Francesco, secondo quanto riferito al sito da presenti all’incontro.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-05-30 19:34:05 ,www.repubblica.it