“Del risarcimento danni non ci interessa, noi vogliamo solo sapere cos’è successo a nostro figlio”.
Enzo De Seta, papà di Giuliano, davvero non vi interessa che sia riconosciuto un adeguato indennizzo?
“In tre mesi dalla tragedia non abbiamo chiesto nemmeno una volta al nostro avvocato Luca Sprezzola questo aspetto. Sapevamo che non ci spettava il risarcimento dell’Inail ma, appunto, non ce ne importa niente. Il dramma che stiamo vivendo non è misurabile”.
Come stanno procedendo gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente?
“Il 10 marzo prossimo ci sarà l’incidente probatorio, con la perizia dinamica. Sono al vaglio due dinamiche possibili, due ipotesi di come può essere caduta la lastra d’acciaio”.
C’è qualche testimone?
“Un operaio che lavorava vicino a Giuliano ha detto di aver visto la caduta del blocco d’acciaio ma ci sono delle incongruenze. Quindi ora farà fede la superperizia dinamica che sarà pronta a marzo”.
Com’è cambiata la vostra vita dopo questo lutto tremendo?
“Io continuo a fare l’operaio, mia moglie è casalinga. Non abbiamo vita sociale, non abbiamo festeggiato il Natale. L’unica uscita è stata con un’associazione che ha voluto ricordare Giuliano. Abbiamo mangiato una pizza con i ragazzi. Ecco, le visite dei ragazzi a abitazione ci fanno tanto piacere. Per loro la porta è sempre aperta. Ci ricorda quanto era bello nostro figlio”.
Voi eravate amici del titolare dell’azienda, Luca Brugnerotto. Lo siete ancora?
“Certo che lo siamo ancora. Non c’è odio nel nostro cuore. Non lo consideriamo la causa della morte di nostro figlio. Nessuno vuole attribuire la colpa a nessuno. Vogliamo solo sapere cosa è successo, perché al momento non riusciamo a darci una spiegazione. E non si può vivere con un punto interrogativo del genere”.
Il dibattito sull’alternanza scuola-lavoro è molto acceso. Voi cosa ne pensate?
“Non siamo contrari, nemmeno adesso. Ma deve essere gestita in maniera diversa, con criteri di sicurezza adeguati”
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-01-06 07:55:49 ,www.repubblica.it