L’ex premier potrebbe depennare dalla lista per il terzo mandato i big che «tradiscono»
La guerra non si placa. Anzi, le posizioni si fanno più estreme. Nei Cinque Stelle prevalgono i toni sanguinari nonostante Beppe Grillo si spenda per il secondo i giorno consecutivo, con un post, in versione mediatore. Il garante M5S interviene a suo modo. «Una volta un padre venerabile (Bapu Ghandi) disse ai suoi “sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario», scrive Grillo facendo riferimento al suo addio alla guida del M5S. Poi avverte: «Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole — conclude — restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla».
Le parole di Grillo diventano subito un caso: ogni ala dà una sua lettura. Interviene per dirimere la questione lo staff del garante: «Il post di Grillo non è criptico, la “sola voce” che richiama è quella del capo politico, Giuseppe Conte». Non a caso, quasi in contemporanea, il presidente indica con un like al post il suo apprezzamento. I dimaiani, invece, parlano di «un tentativo di mediazione strumentalizzato». Il confronto tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio continua a non essere in calendario — anche se in serata i senatori, secondo quanto riferisce l’Adnkronos vanno in pressing per mettere in calendario una assemblea con i due litiganti — ma è sempre rovente il clima tra le parti. Il presidente M5S interviene: «Dobbiamo contrastare in tutte le sedi la decisione della Commissione Ue di annoverare gas e nucleare tra le energie verdi». E poi argomenta: «I ministri M5S devono portare avanti questo impegno, questi fatti, queste parole. Sono quelle che si aspettano i cittadini, a cui noi tutti — ora più che mai — dobbiamo risposte e azioni concrete. Senza perdere tempo». I dimaiani contrattaccano: «Questo rimprovero lo fa a sé stesso o al capodelegazione? Perché altri non hanno competenze».
Conte, dicono fonti parlamentari, non è più disposto a subire nuove offensive e per questo motivo sta accelerando nel definire i posti vacanti nelle struttura M5S. C’è chi sospetta anche che ci siano ricadute sui territori sulle liste per le Amministrative. Non solo. Serpeggia nei palazzi l’idea che l’ex premier possa depennare dalla lista per una eventuale deroga al terzo mandato chi accuserà di aver «tradito» il M5S: quindi big come lo stesso Di Maio o Riccardo Fraccaro. E tra le ipotesi che circolano con insistenza c’è anche la possibilità che Conte intervenga per chiedere di rimuovere o sfiduciare Di Maio dal comitato di garanzia, in quanto non più imparziale ma rappresentante di una corrente.
2 febbraio 2022 (modifica il 2 febbraio 2022 | 23:03)
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Emanuele Buzzi , 2022-02-02 22:45:14
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