L’ex infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli è stato salvato dalle cure e non dal vaccino. Lo scrive oggi La Verità, che riepiloga il caso dell’ex primario (andato in pensione a novembre), che avrebbe evitato il ricovero grazie a cure specifiche ed evitando la terapia intensiva. Secondo il quotidiano il contagio di Galli, che ha ricevuto tre dosi di vaccino, sorprende. Di diversa opinione è il direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma Francesco Vaia, il quale ha spiegato oggi in un’intervista che anche nei suoi reparti ci sono ricoverati con booster ma si tratta di eccezioni che confermano la regola: il 90% di chi è in area medica è No vax, il 94% di chi si trova in terapia intensiva non è vaccinato.
Nei giorni scorsi proprio Galli aveva messo in guardia contro i pericoli della recrudescenza del virus: «Purtroppo il vaccino non è democratico. Non tutti rispondono allo stesso modo. Una minoranza finisce comunque per aver bisogno del ricovero». Ad Agorà però l’infettivologo aveva anche detto che l’infezione non poteva fungere da vaccinazione: «Non mi va giù l’idea che sta passando secondo cui Omicron è meno grave e anche se si infetta tanta gente questo farà da vaccinazione. Non è così. Se ci sono moltissime persone infettate c’è anche la possibilità che il virus continui a mutare, che l’impatto con i numerosi sistemi immunitari di persone sia vaccinate che non vaccinate, possa facilitare la selezione di ulteriori mutazioni, e questo dove porta non lo so. Se portasse al raffreddore andrebbe benone, ma il discorso di immunità di gregge» non regge «come esperienze precedenti hanno dimostrato», dall’Inghilterra al Brasile.
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-01-07 06:55:14 ,