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(ANSA) – ROMA, 21 NOV – A Napoli l’ingresso al cimitero delle
Fontanelle, quello che i napoletani da sempre chiamano “delle
anime pezzentelle”, a Rovigo uno spazio pubblico per il
quartiere di Commenda Est, a Bari un vuoto urbano da
riqualificare e restituire ai residenti nel popolatissimo
quartiere di San Paolo. Sono tre piazze da restituire a chi ci
vive ma da rendere accoglienti anche per i turisti, gli ultimi
“rammendi” per le periferie italiane avviati grazie alle borse
di studio finanziate da Renzo Piano che oggi a Roma, nel suo
studio da senatore a Palazzo Giustiniani ha incontrato i tre
gruppi di giovani progettisti e i loro tutor universitari, ma
anche i sindaci delle tre città e i rappresentanti delle
associazioni che lavorano sul territorio coinvolte dalla prima
ora nella progettazione dei diversi interventi. “Un lungo
incontro di lavoro nel quale Piano, ha esercitato come sempre il
suo ruolo di supervisore”, spiega uscendo dal palazzo romano
l’architetto Nicola Flora, docente della Federico II di Napoli e
tutor, insieme con Daniela Buonanno di Marino Amodio, Giuseppe
De Pascale, Orazio Nicodemo e Davide Savoia, i quattro
neolaureati napoletani, la cui borsa di studio è sostenuta dal
senatore a vita come pure quelle dei ragazzi del Politecnico di
Padova, che stanno realizzando il progetto per Rovigo e quelli
del Politecnico di Bari.
A Napoli, ricorda Flora, il progetto è dedicato ad uno dei
luoghi più suggestivi e popolari della città, il cimitero delle
Fontanelle nella parte più interna del rione Sanità. Un luogo,
spiega, che è anche una sorta di “periferia della periferia”
del centro storico della città, con tante cose da risistemare,
un tessuto urbano da ricucire e a cui dare continuità e armonia.
Un’area non molto grande – in tutto saranno 300 metri quadri- ma
complessa che comprende oltre all’ingresso del cimitero, che è
del comune, la risistemazione del sagrato della Parrocchia di
Maria Ss. del Carmine, di proprietà della Curia e di un
adiacente giardino gradonato, di proprietà di un privato che ne
concederà per 99 anni l’uso pubblico. “Il nostro è un progetto
nato dal basso, condiviso dalle associazioni che lavorano in
questo territorio e da Don Antonio Loffredo, che oggi era con
noi, della fondazione San Gennaro”. Un progetto, aggiunge,
sostenuto e condiviso anche dall’amministrazione cittadina.
Amatissimo dai napoletani, ma anche attrazione per i turisti, il
cimitero delle Fontanelle è chiuso da due anni. Il comune conta
di risistemarlo e riaprilo entro maggio del 2023. E di pari
passo procederà il progetto di ricucitura degli spazi immaginato
dai 4 giovani architetti seguiti da Flora. Che prevede appunto
la risistemazione dell’ingresso dell’ossario, oggi coperto da
una tettoia in lamiera, il ridisegno del suolo per rendere più
facile e piacevole l’ingresso a questo luogo nato nel ‘500 da
una cava abbandonata in cui venivano gettati i corpi delle tante
vittime delle epidemie, e anche una serie di quattro piccole
aree pubbliche con siepi, alberi e panchine, pensate anche per
creare uno spazio continuo, un legame fisico tra la stazione
della metropolitana di Materdei, la futura uscita al Rione
Sanità e la nuova piazza. Un’idea di rammendo e di
riqualificazione, sottolinea Flora, che qui in realtà parte da
lontano, con una serie di piccoli interventi di rigenerazione
urbana che il dipartimento di architettura della Università
insieme con la Fondazione di Comunità San Gennaro, ha avviato
già dal 2016 in altre aree del Rione Sanità. (ANSA).
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2022-11-21 19:18:04 ,