Nessuna «connivenza con nemico», assicura il leader di Italia viva. Draghi? «Se ne parla dopo il 15 gennaio». E sulle elezioni: «Molti leader intenzionati a votare nel 2022»
Pur non sentendosi «a abitazione sua», e chiarendo di essere intervenuto solo perché è «bello il confronto nel rispetto di uni degli altri», Matteo Renzi alla festa di Atreju, la convention di Fratelli d’Italia, si lascia andare eccome. Soprattutto sul tema dei temi: l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. «Oggi la destra ha dei numeri in maggioranza: da FdI a Forza Italia il 45% dei grandi elettori. Stavolta il ruolo di king maker tocca a voi- ammette- Il punto è se il centrodestra prende una iniziativa insieme o no». E non teme, l’ex premier, di essere accusato di «connivenza col nemico». «Assolutamente no- spiega- Stavolta o la destra si incarica di fare una proposta complessiva o, se non lo fa, dal 20 gennaio in poi si deve cercare le ragioni migliori per cercare tutti insieme un arbitro».
Per Renzi l’ipotesi Draghi è ancora prematura, nonostante sia in ballo da mesi: «Draghi si o Draghi no al Colle? Innanzitutto è un tema che dovrà essere chiesto alle forze politiche e a Mario Draghi a metà gennaio, dice cauto il leader di Italia Viva. «Mario Draghi – ricorda – ha salvato questo Paese da un governo guidato da un persona che non era all’altezza. Draghi è un grandissimo presidente del Consiglio, e se farà il presidente della Repubblica farà molto bene anche quello. L’importante è dire che il presidente della Repubblica scegliamolo insieme perché al prossimo giro si vada tutti insieme a scrivere delle regole che aiutino la democrazia ad essere decidente».
Non sembra escludere nemmeno una chance aperta per «Silvio Berlusconi», che, ironizza, «tutte le volte che ha vinto le elezioni ha avuto la sfiga di non poter correre a presidente della Repubblica». «Berlusconi, che è uno degli uomini più fortunati del mondo, ha avuto questa nuvola di Fantozzi sopra la testa – aggiunge -. Ha vinto tre volte le elezioni, e quelle volte non si è mai votato per il capo dello Stato».
E infine, anche se per lui «parlare di Costituzione è un pò complicato», visto che «l’ultima non mi era andata granchè bene», accetta volentieri di dire la sua sul presidenzialismo, anche alla luce del fatto che «tanti leader» sembrano intenzionati ad andare a votare nel 2022. Anche se lui «ad appoggiare il presidenzialismo» non ci guadagnerebbe nulla, «come quando ho mandato a abitazione Conte per Draghi», e ha perso un ministro, Renzi sembra accarezzare l’idea: « Penso che scegliere chi ti governa sia un bene per la democrazia». Ma avvisa: «Non è che potete avere solo il presidente della Repubblica eletto direttamente, va preso tutto il pacchetto», ricorda citando Violante. «Il capo dello Stato eletto direttamente, infatti, si porta insieme un sistema che si può scegliere di accettare o no ma è un sistema complesso che riguarda ad esempio, una cosa sui cui noi abbiamo lasciato le penne, ovvero il rapporto con le Regioni».
11 dicembre 2021 (modifica il 11 dicembre 2021 | 13:22)
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Valentina Santarpia , 2021-12-11 12:23:05
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