Il Regno Unito si sta dando da fare per trovare un modo per contrastare la “corsa agli armamenti dell’AI” della Russia e di altri paesi potenzialmente pericolosi. Di recente, infatti, il governo britannico ha fatto sapere che finanzierà il Laboratory for AI Security Research, un laboratorio di inchiesta sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale, con 8,22 milioni di sterline (pari a 10,3 milioni di dollari), nella speranza che anche altri paesi scelgano di prendere parte al progetto. L’obiettivo, secondo quanto annunciato, è quello di utilizzare l’AI per contrastare gli attacchi informatici che sfruttano questa tecnologia.
In questo contesto, la Russia sembrerebbe essere stato uno degli attori principali degli attacchi alla sicurezza informatica di aziende e governi internazionali. Non a caso, la scorsa settimana il presidente di Microsoft Brad Smith ha esortato il neoeletto presidente Donald Trump ad assumere una posizione più dura nei confronti dei paesi da cui provengono il maggior numero di cyberattacchi, come Russia, Cina e Iran. Allo stesso modo, il Regno Unito ha pensato di mobilitarsi per fare a meno di che il numero di attacchi cresca smisuratamente, complice anche le potenzialità offerte da una tecnologia come l’intelligenza artificiale ai criminali informatici afferenti ai governi più problematici.
“Mentre l’AI può amplificare le minacce informatiche esistenti, può anche creare migliori strumenti di difesa informatica e presenta opportunità per le agenzie di intelligence di raccogliere, analizzare e produrre informazioni più utili”, ha commentato il Cancelliere del Ducato di Lancaster (un ministro senza portafoglio del Governo) Pat MacFadden a proposito dell’obiettivo del laboratorio di inchiesta finanziato dal governo. E per raggiungere il suo obiettivo di difendere il Regno Unito e gli altri paesi dagli attacchi informatici, il laboratorio siglerà partnership importanti con vari dipartimenti governativi come il Foreign Commonwealth and Development Office, il Government Communications Headquarters (GCHQ), l’Alan Turing Institute e l’AI Safety Institute. Insomma, si tratta di un progetto ambizioso, che vuole contrastare la corsa criminosa all‘intelligenza artificiale.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-11-26 13:31:00 ,