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Napoli non dimentica Maria Amalia
di Sassonia la sua ‘prima regina’, moglie a fatica tredicenne di
Carlo di Borbone, che nei suoi 21 anni di regno e condivise la
creazione della Reggia di Capodimonte, della Reggia di Portici,
della Reggia di Caserta, dell’Albergo dei Poveri, di altre
residenze reali e della fabbrica di porcellana ma anche i primi
gli scavi di Ercolano, Stabia e Pompei.
In occasione del trecentesimo anniversario della nascita, il
Teatro di San Carlo di Napoli, che era sorto pochi mesi prima
del suo arrivo nel 1737, la omaggia con lo spettacolo “Io
Maria Amalia di Sassonia – Prima Regina di Napoli”, scritto e
diretto da Stella Leonetti e interpretato da Cristina Donadio,
domenica 24 novembre alle ore 12:00.
Per l’evento verrà realizzato un costume storico ispirato al
celebre ritratto della Regina conservato al Museo del Prado,
prodotto dai Laboratori Sartoriali del Teatro San Carlo diretti
da Daniela Ciancio.
Maria Amalia nata il 24 novembre 1724 a Dresda. Educata alla
corte di Sassonia, portò a Napoli non solo la sua nobiltà, ma
anche una raffinatezza culturale e artistica che avrebbe avuto
un impatto significativo sulla vita del regno. Nel 1738, a soli
13 anni e mezzo, sposò Carlo di Borbone (futuro Carlo III di
Spagna), giovane re di Napoli e di Sicilia, in un matrimonio che
consolidava alleanze strategiche fra le principali casate
europee. Nonostante ciò, il loro fu un legame di amore intenso e
condivisione. Maria Amalia riuscì rapidamente a stabilirsi come
una regina influente, dedita alla promozione delle arti e alla
modernizzazione della corte.Oggi il suo ricordo vuole
rappresentare anche un momento di riflessione su come i legami
tra le dinastie europee abbiano influito sullo sviluppo
artistico e culturale delle grandi capitali.
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