L’ex ministro: ambiguo dirsi vicino a Kiev e negare il diritto a difendersi
Lorenzo Guerini, sull’Ucraina la linea del Pd impostata ai tempi del governo Draghi, quando lei era ministro della Difesa, finora ha retto. Ma reggerà ancora?
«Il sostegno all’Ucraina è un punto fermo per il Pd. È il sostegno a chi lotta per la libertà contro chi, alle porte dell’Europa, usa illegittimamente la forza per aggredire un popolo, la sua sovranità, il suo diritto di scegliersi il futuro guardando all’Europa e all’Occidente. La sua aspirazione ad una pace vera e giusta».
E il governo secondo lei regge? Comunque, a prescindere da quando saranno le elezioni politiche, l’alternativa a Giorgia Meloni appare assai fumosa e alquanto lontana…
«Il governo ha una maggioranza numericamente forte. Hanno i numeri, governino: è la democrazia. Noi, l’opposizione, abbiamo il compito di segnalare la distanza, macroscopica, tra le cose che stanno facendo e quanto dicevano in campagna elettorale. Sulla sanità, sulla crescita economica, sul lavoro, sulle tasse. Abbiamo il dovere di contrastare il disegno dell’autonomia differenziata, che rischia di allargare le differenze tra Nord e Sud e di indebolire la solidarietà nazionale. Soprattutto dobbiamo offrire alle persone proposte alternative che colgano i veri problemi e propongano soluzioni reali. Come si addice a una reale alternativa di governo che non voglia limitarsi a essere opposizione…
Author: Maria Teresa Meli
Data : 2024-02-06 21:22:06
Dominio: www.corriere.it
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