Il tour di Salvini tra selfie e abbracci.Ma su Mosca l’applauso non decolla- Corriere.it

Il tour di Salvini tra selfie e abbracci.Ma su Mosca l’applauso non decolla- Corriere.it


di Cesare Zapperi

I comizi del leader. Un cartello lo accoglie: volevi andare in Russia, sei finito a Buccinasco

«Volevi andare a Mosca e sei finito a Buccinasco». Per Matteo Salvini non è decisamente dei più simpatici l’abbrivio di una domenica pomeriggio calda e appiccicosa dedicata alla campagna elettorale e referendaria che parte dopo pranzo nella problematica provincia milanese, fa tappa sul Garda affollato di turisti che regalano al segretario leghista un bagno di folla come ai vecchi tempi e si conclude a Castiglione delle Stiviere.

Seguire il leader del Carroccio nelle tre tappe consente di scattare una fotografia sulla fase controversa che sta vivendo. Perché quando fa il Salvini doc, tutto selfie e fisicità (battute, baci e abbracci) e batte sui cavalli di battaglia della scuderia leghista (le tasse sulla dimora da non introdurre, la legge Fornero da non ripristinare, gli immigrati da tenere al largo) strappa applausi a scena aperta e conferma di avere sempre un buon appeal, pur se i sondaggi certificano un costante calo di consensi che ha portato il Carroccio a dimezzare i voti in tre anni.

Quando però torna sul contestato tentativo di varare una missione di pace a Mosca, allora la risposta è molto più tiepida. Molti Proseguono a non capire, o a non apprezzare, quell’iniziativa.

Salvini cerca di tenere il punto: «Al quarto mese io dico basta armi, basta guerra». A Buccinasco, davanti ad un centinaio di persone, con un nutrito drappello di fidi dirigenti a fargli da corona e ad infoltire la platea (il vicesegretario Andrea Crippa, il deputato Fabrizio Cecchetti, gli assessori regionali Davide Caparini e Stefano Bolognini, l’eurodeputata Silvia Sardone, impegnata in prima fila in una raffica di selfie con il leader alle spalle) sottolinea: «Mi hanno massacrato a reti unificate perché lavoro per la pace. Draghi ha parlato con Putin, Sholz ha parlato con Putin, se lo fa Salvini è un delinquente?». Ma la domanda non scuote l’uditorio che invece, corroborato da birre e ghiaccioli offerti dal giovane candidato sindaco Manuel Imberti, si scuote quando l’ex ministro dell’Interno urla: «Nessuno si azzardi a toccare la dimora».

I selfie con attivisti e simpatizzanti, naturalmente, rimangono un must nella liturgia salviniana. A Buccinasco si contende il segretario soprattutto un gruppo di signore , in larghissima maggioranza al parco Spina Azzurra. A Desenzano, affollatissima di turisti, i pretendenti all’abbraccio fotografico sono una platea più composita. Ma prima del comizio a sostegno del sindaco uscente Guido Malinverno (non leghista a guida di una coalizione di centrodestra) Salvini si concede una passeggiata tra le vie dello shopping. E si abbattono le bandiere, così che il segretario, milanista sfegatato, finisce invitato a bere una cedrata nell’Inter Club della cittadina gardesana. Qualcuno dall’esterno lo insulta («va’ a laurà, barbù», in stretto slang bresciano), ma sono voci isolate.

In piazza Malvezzi, dove è difficile distinguere tra cittadini del posto e vacanzieri, lo accoglie un discreto bagno di folla. «Io sono l’unico segretario di partito che anche in una domenica che chiude un lungo ponte sta in mezzo alla gente perché ci metto sempre la faccia». Il comizio dura non più di una decina di minuti. Parte in sordina con le giustificazioni per la mancata missione di pace: «Ho incontrato l’ambasciatore russo quattro o cinque volte, lo rifarei ancora domani mattina. Se la guerra l’ha dichiarata la Russia, con chi devo parlare? Se aspettiamo Letta e Di Maio stiamo freschi».

Poi torna sulle tasse, sulle pensioni e mette all’indice le scorribande di baby teppisti che hanno creato scompiglio proprio qui sul Garda. Ma a Salvini stanno a cuore anche i referendum sulla giustizia. Dice che c’è una congiura perché non se ne parli e venga a mancare il quorum. E invita tutti ad andare ai seggi. Chiede coraggio e strappa l’applauso finale citando Paolo Borsellino: «Chi ha paura muore tutti i giorni, chi non ha paura muore una volta sola». E poi via con una nuova ondata di selfie.

5 giugno 2022 (modifica il 5 giugno 2022 | 22:25)



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Cesare Zapperi , 2022-06-05 20:25:49 ,

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