“Sono molto contenta, ringrazio davvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha molto impressionato che abbia telefonato lui in prima persona e che lo abbia fatto con questa rapidità. Lo ringrazio davvero tanto per il suo coinvolgimento”: così Ilaria Salis ha voluto ringraziare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella come ha riferito suo padre Roberto, contattato sabato dal capo dello Stato.
Ilaria Salis è in carcere da più di 13 mesi a Budapest con l’accusa di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra.
La differenza tra il sistema ungherese e quello italiano
“La differenza tra il nostro sistema, ispirato ai valori europei, e il sistema ungherese ha determinato una disparità che non può che colpire me e la pubblica opinione”, aveva detto al telefono a Roberto Salis, papà di Ilaria, detenuta in Ungheria da più di 13 mesi e chissà per quanto ancora. Gli ha telefonato sabato mattina alle 10, dopo un messaggio nel quale Salis gli segnalava come la “legge non fosse uguale per tutti”. “Per gli stessi fatti, gli stessi reati, mia figlia è in carcere in Ungheria. E il suo amico Giorgio Marchesi, cui va il nostro abbraccio, è invece libero in Italia perché i giudici di Milano hanno negato l’estradizione in Ungheria: troppo pericolose le carceri di Budapest”.
I valori europei
Mattarella ha letto e lo ha chiamato. “Vi sono vicino: io come voi speravo fossero giorni diversi”, ha detto in sintesi il presidente, in una telefonata durata più di cinque minuti. “Ha detto a me e mia moglie — spiega l’ingegner Salis a Repubblica — che anche lui è rimasto colpito dalla disparità di trattamento tra Ilaria e Giorgio e che questo, purtroppo, è dettato dal fatto che esiste una differenza tra quello che accade in Italia, che appunto è ispirato ai valori europei, e quel che accade in Ungheria. Noi abbiamo chiesto aiuto a lui. Ma il presidente, come ci ha detto, non ha strumenti per intervenire direttamente. Quello tocca al governo. Lui può portarci la sua vicinanza e solidarietà, che per noi significa tantissimo”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-04-01 12:06:49 ,www.repubblica.it