Ius scholae invece per chi ha completato 5 anni di formazione in Italia, e agli studenti stranieri che hanno fatto l’università nel nostro paese, come suggerito dal Movimento 5 stelle. Anche i partiti di Calenda e Renzi parlano di un sistema europeo comune d’asilo, mirato a superare il regolamento di Dublino. A corredo del discorso immigrazione i partiti promuovono l’istituzione di un ministero per le Migrazioni, istituzione che conterrà al suo interno il lavoro che ora viene svolto in tandem da diversi ministeri.
Coalizione di centrodestra
Nel documento programmatico che unisce Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati il tema dell’immigrazione è toccato in sintesi e sempre in relazione al tema della sicurezza nazionale e urbana. Un generico contrasto all’immigrazione irregolare è sostenuto dalla reintroduzione dei decreti sicurezza che durante il governo Conte bis erano stati modificati: normative molto restrittive sull’immigrazione (e sul tema della sicurezza urbana) fortemente dibattute ma comunque entrate in vigore per volere di Matteo Salvini in qualità di ex ministro dell’Interno del governo Conte I.
Il partito nato nel 2013 dopo la scissione del Popolo della Libertà inserisce nel programma pochi punti sul tema dell’immigrazione: il più concreto rappresenta l’istituzione di un “Piano Marshall europeo di aiuti per l’Africa”, che mantiene quindi gli accordi di collaborazione con gli stati nordafricani già in essere. Silvio Berlusconi insiste poi su una redistribuzione obbligatoria dei migranti nei paesi europei, con conseguente gestione comune dei rimpatri.
Il partito di Giorgia Meloni si rifà senza indugiare troppo ad una narrazione ormai presente nella politica italiana da tempo. Nel programma di FdI immigrazione e sicurezza vanno a braccetto, a suggerire che l’una sia correlata all’altra. Anche Meloni parla di mantenimento degli accordi con i paesi nordafricani e distribuzione equa dei migranti in arrivo nel nostro Paese. Il partito rimane generico su altri punti come ad esempio il blocco degli sbarchi per fermare la tratta, il contrasto alle Ong considerate mezzo per favorire l’immigrazione clandestina e incentivi per gli italiani che dall’estero intendono ritornare in Italia. Nel Qr code proposto per approfondire l’argomento immigrazione e sicurezza, Meloni parla di aumento della videosorveglianza comunale, lotta al degrado e più impegno nell’operazione Strade sicure. Oltre ad una generica “inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari”, non è indicata nessuna soluzione pratica nei confronti della gestione del fenomeno migratorio.
Il partito fondato dal fuoriuscito dal Movimento 5 stelle Gianluigi Paragone condivide in maniera quasi totale le istanze del centrodestra. Anche in questo caso sicurezza e immigrazione corrono sullo stesso binario, ponendo il divieto all'”immigrazione selvaggia” vicino alla necessità di politiche per la gestione delle periferie e alla necessità di maggiori controlli fiscali all’economia gestita da persone straniere. IL superamento delle politiche dei precedenti governi giallorosso e gialloverde non prevede poi l’attuazione di concrete iniziative, se non l’assunzione di personale delle forze dell’ordine e “investimenti che permettano di utilizzare in modo sinergico le più recenti dotazioni tecnologiche”.
Nel programma del partito di Emma Bonino le proposte sul tema dell’immigrazione vengono ricomprese nel paragrafo “diritti e cittadinanza”, all’interno del quale +Europa riporta le sue posizioni in termini molto ampi e su questioni molto diverse. Tra eutanasia legale, legalizzazione della cannabis, accesso garantito all’interruzione volontaria di gravidanza e di altri diritti civili, spunta – in linea con altri partiti di sinistra – anche l’introduzione dello ius scholae e la richiesta di abolizione della legge Bossi-Fini. In linea con la proposta di Unione Popolare, il programma cita la necessità di interrompere il rinnovo del memorandum d’intesa tra governo italiano e libico. Come proposto da Azione e Italia Viva, anche +Europa vorrebbe reintrodurre la figura dello “sponsor”, alla quale aggiunge il superamento del Regolamento di Dublino.
Alleanza Verdi-Sinistra italiana
A differenza degli altri partiti Europa verde e Sinistra italiana parlano della necessità di cambiamento radicale della Bossi-Fini, soppiantata da una gestione europea delle migrazioni e sostenuta da un discorso sull’immigrazione che guardi ai dati statistici e non si nutra di narrazioni populiste. Come già espresso da altri partiti di centrosinistra, il programma richiede una revisione degli accordi Italia-Libia e l’annullamento dei finanziamenti alla cosiddetta “guardia costiera libica”. Oltre alla chiusura dei Cpr e a facilitazioni in termini di iscrizione anagrafica e mantenimento della residenza per le persone immigrate, i due partiti rilanciano anche una nuova legge sulla cittadinanza (che unisca ius soli e ius scholae) nonché l’estensione del diritto d’asilo anche ai rifugiati climatici.
[Questo articolo sarà aggiornato in seguito alla pubblicazione dei programmi]
Leggi tutto su www.wired.it
di Laura Carrer www.wired.it 2022-09-03 05:00:00 ,