“La cattiva reputazione dei immunizzazioni, causata dalla cattiva informazione, ha e avrà effetti importanti. In Europa aumentano i casi di morbillo. Paghiamo con l’influenza e pagheremo anche in futuro. Se torniamo indietro, come successo negli ultimi 2 anni, rischiamo di tornare a vedere anche malattie infettive che non eravamo più abituati a vedere”. E’ il monito di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, che su X ricorda come “i immunizzazioni portano benefici a tutti e anche agli ospedali, perché evitano il sovraffollamento, e alle persone. Non a ‘Big Pharma’ come spesso sento dire, anche perché – precisa l’esperto – per le aziende farmaceutiche che producono farmaci e dispositivi medici rende di più una persona in terapia intensiva con la polmonite”.
“Il problema – ragiona Bassetti – è che viviamo in un Paese dove c’è stanchezza vaccinale. E’ evidente che qualcosa non sta funzionando, ma la colpa non è del Governo o delle istituzioni, ma dei cittadini che, nonostante gli appelli, hanno deciso di non fare il vaccino antinfluenzale che, ricordo, protegge dalle forme più gravi e dal rischio di finire in ospedale”. L’infettivologo evidenzia che “senza i immunizzazioni l’aspettativa di vita era di 50 anni, ora oltre 80, e questo grazie anche alla prevenzione fatta in questi anni”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-01-13 16:17:41 ,genova.repubblica.it