Una quarta dose di vaccino per gli over 60. Superando l’attuale che lo prevede per gli ottantenni e gli immunodepressi. Che potrebbe partire già dalla prossima settimana. Questo il piano sul tavolo del ministro della Salute Roberto Speranza mentre Proseguono a salire i casi di positività al Coronavirus in Italia e l’Europa intera torna a tingersi di rosso scuro nella mappa dei contagi da Covid-19. Il timore è che la nuova ondata della variante Omicron porti il computo dei contagi a quota 200 mila al giorno. Per questo un possibile allargamento volontario della quarta dose sin dall’estate «sarà oggetto di valutazione». Intanto tornano a salire i ricoveri ordinari (13% il tasso di occupazione dei reparti) e le terapie intensive (al 4%). Da qui la circolare con cui il ministero chiede alle Regioni di garantire da subito l’ampliamento dei posti letti in area medica e in rianimazione.
L’invito dell’Ema
Un invito ad estendere la quarta dose è arrivato anche dall’Agenzia del Farmaco europea (Ema). «Stiamo assistendo a una nuova ondata di contagi poiché le varianti Omicron BA.4 e BA.5 sono altamente trasmissibili ma siamo in una posizione molto migliore rispetto alle precedenti ondate, data la percentuale più alta di persone vaccinate in Europa», secondo l’Ema. Per questo «le persone con più di 80 anni dovrebbero fare una seconda dose di richiamo con un vaccino autorizzato». Ma anche le persone tra i 60 e i 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età dovrebbero ricevere una dose di richiamo. I dati preliminari degli studi clinici indicano che i immunizzazioni a mRna adattati che incorporano un ceppo della variante Omicron possono aumentare ed estendere la protezione, quando usati come richiamo. E i immunizzazioni bivalenti che combinano due ceppi di Sars-CoV-2, uno dei quali è Omicron e l’altro il ceppo originale, «sembrano offrire una risposta immunitaria ancora più ampia. L’autorizzazione ai nuovi immunizzazioni dovrebbe arrivare «entro settembre».
Per questo l’Italia si muove. Agli over 60 verrà proposto dall’autunno il secondo booster con la versione aggiornata dei immunizzazioni di Pfizer e Moderna, scrive oggi Repubblica. L’accordo con l’Unione Europea prevede una nuova fornitura di immunizzazioni aggiornati: in Italia ne devono arrivare 77 milioni. Saranno le Regioni a portare avanti la nuova fase della campagna. Con il coinvolgimento dei medici di base e i messaggi informativi. Mentre è ancora prematura una decisione sulla riapertura degli hub vaccinali. Molto dipenderà dalla curva dei contagi. In caso di allargamento agli over 50 la platea di 14 milioni lieviterebbe fino a 24. Intanto, avverte la Fondazione Gimbe, i positivi sono cresciuti del 55% in una settimana. Secondo il presidente Nino Cartabellotta si rischia un lockdown di fatto. A rischio molti servizi, tra cui quelli turistici.
Il piano al via la prossima settimana
Secondo La Stampa il piano per la quarta dose potrebbe partire già dalla prossima settimana. Il quotidiano spiega che la decisione potrebbe arrivare già nel week end. Perché andare troppo in là non avrebbe senso. Anche il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza conferma che «si sta lavorando sulla estensione della quarta dose agli over 60» e che «una decisione verrà presa a breve». Resta da capire come convincere un italiano su quattro a farsi avanti. Visto che finora su 791 mila immunodepressi l’hanno fatta solo 349 mila e tra gli ospiti delle Rsa la percentuale di immunizzazione è del 21,1%. «La maggior parte di chi ne ha oggi diritto ha deciso di aspettare il jolly dei immunizzazioni aggiornati in autunno, attendendo magari quello buono per tutte le varianti che non è invece nemmeno all’orizzonte», spiega Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia.
Intanto l’infettivologo Matteo Bassetti dice all’agenzia di stampa Ansa che con la quarta dose per gli over 60 «dobbiamo farci trovare pronti da settembre. Lì bisogna essere forti, precisi, e non dovremmo fare gli errori fatti con la quarta dose agli over 80. Tre italiani su quattro non l’hanno fatta, quindi qualcosa non ha funzionato». Se dovesse succedere anche «con gli altri aventi diritto al vaccino sarebbe un serio problema. Dobbiamo ripartire da quello che abbiamo fatto molto bene l’anno scorso, gli hub vaccinali, le regioni organizzate, magari una struttura che coordini». Per Bassetti «dovremo abituarci a una dose di richiamo all’anno esattamente come si è fatto con l’influenza. Io la consiglierò a tutti e la raccomanderò fortemente per over 60 e fragili».
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Scritto da Alessandro D’Amato perwww.open.online il 2022-07-08 04:27:53 ,