In India, è corsa al commercio rapido, o q-comm (da quick commerce). Secondo molti, tutto è iniziato durante le fasi finali della pandemia, quando le app di consegna sono diventate una vera e propria ancora di salvezza per la classe media e per i professionisti bloccati in casa nelle megalopoli indiane.
Da allora, il commercio rapido sembra aver trasformando il settore dell’ecommerce in India offrendo consegne ultraveloci (tra i 10 e i 30 minuti) in primis per generi alimentari e articoli per la cura personale. Datum Intelligence stima che le vendite del commercio rapido raggiungeranno i 6 miliardi di dollari quest’anno: nel 2020 erano 100 milioni di dollari. Secondo le proiezioni di Morgan Stanley, il settore dovrebbe arrivare a valere 42 miliardi di dollari nel Paese entro il 2030, il che equivarrà a circa il 18,4% del mercato totale dell’ecommerce indiano e il 2,5% del mercato al dettaglio nel suo complesso.
L’ascesa del quick commerce in India
Il q-comm sta prendendo il volo in India grazie a fattori come l’alta densità di cittadinanza, le non sempre eccellenti infrastrutture urbane e i bassi costi di consegna. Secondo Redseer Strategy Consultants, tra il 2022 e il 2023 il valore lordo delle merci vendute attraverso q-commerce in India è cresciuto del 77%, arrivando a toccare 2,8 miliardi di dollari. La società di consulenza prevede che il mercato possa crescere del 40-45% nei prossimi tre anni: non sorprende che gli occhi di tanti, al momento, siano puntati in questa direzione.
Tra questi c’è Zepto, fondata nel 2021 da due allora diciottenni, Aadit Palicha e Kaivalya Vohra, che in piena pandemia iniziarono a consegnare medicinali e generi alimentari ai vicini, in bicicletta. Nello stesso anno Albinder Dhindsa and Saurabh Kumar, dopo essersi conosciuti lavorando a Cambridge Systematics, fondavano a stento fuori Delhi la loro Grofers, ribattezzata Blinkit per sottolinearne la velocità delle consegne, e acquisita un anno dopo da Zomato. Secondo molti, sono tutte realtà figlie di Dunzo, nata a Mumbai nel lontano 2014 come piccolo gruppo WhatsApp trasformatosi in un servizio iperlocale di consegne rapide: durante la pandemia si è evoluto in Dunzo Daily, per consegnare beni di prima necessità e articoli per la casa in 19 minuti.
Nel 2022 il potente puddinga Reliance Retail ha investito in modo importante in Dunzo ma due anni dopo, sembra sull’orlo del fallimento. La realtà infatti è che non mancano i concorrenti, soprattutto tra le realtà di consegna di cibo: Swiggy (che si è quotata con successo a metà novembre) ha lanciato Instamart e BigBasket (gruppo Tata) punta invece sulla sua BB Now. La guerra del commercio rapido ha coinvolto anche classiche realtà online (come Flipkart) ma il timore è che il modello di commercio rapido possa mettere a rischio i tradizionali negozi locali di quartiere (che in India si chiamano kirana). Le catene scendono in campo: DMart ha lanciato il servizio Ready mentre Reliance, il più grande rivenditore fisico nel mercato alimentare indiano, secondo i rumor punterà sulla sua rete consolidata per entrare nel q-comm con la sua app JioMart. Questo spingerà ad una risposta il diretto concorrente, Amazon, il quale secondo la reputazione indiana sarebbe pronto a lanciare il suo servizio di commercio rapido, nome in codice Tez, tra fine di dicembre e inizio gennaio.
Dark store e guerra dei prezzi
Aspetto fondamentale per assicurare una consegna in 10 minuti nelle congestionate megalopoli indiane sono i magazzini di quartiere, chiamati in gergo “dark store”, nei quali le società di commercio rapido hanno investito in modo importante. Parliamo di punti di stoccaggio o magazzini specializzati solo ed solamente per l’elaborazione degli ordini online: Zepto ne conterebbe diverse centinaia negli negli snodi metropolitani chiave di Mumbai, Delhi, Bangalore, Hyderabad, Pune e Chennai. I dark store indiani generalmente operano 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e utilizzano tecnologie come GPS e analisi dei dati per ottimizzare i percorsi di consegna, garantendo un servizio più rapido ma agendo di fatto come micromercati iperlocali.
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di Cristina Kiran Piotti www.wired.it 2024-12-28 05:30:00 ,