In Israele violenza come in Ucraina o al Bataclan: questi volti sono il punto di non ritorno | Paolo Giordano

questione di ore, poi, passato il tempo minimo di rispetto per un’altra mattina che ha gi cambiato il mondo, si lever compatta la coltre dei s, per. S, per Israele. S, per i confini. S, per la sproporzione, gli insediamenti, il 2008 e il 2012.

Un po’ perch la geopolitica diventata il nostro tranquillante, un modo per distanziarci dalla violenza, astraendola. Ma soprattutto perch i reflussi ideologici avranno infine la meglio sulla cautela, come sempre, verranno a intorbidare le acque dell’attualit e con il passare dei giorni ogni evoluzione del conflitto sembrer pi complicata da discernere.

Le ultime notizie su Israele-Hamas, in diretta

successo dopo l’invasione dell’Ucraina della quale nessuno si occupava fino a un attimo prima, figurarsi su una crisi che polarizza il mondo da settant’anni. Perci, assurdamente, sono proprio queste ore di confusione e shock quelle in cui possiamo avere una visione pi lucida di quanto sta accadendo, le ore in cui cristallizzare dentro di noi una posizione personale che ci serva da ormeggio nell’infinito dibattito che seguir.

uno strano paradosso della nostra epoca: per valutare meglio un evento non conviene pi aspettare troppo, conviene quasi, al contrario, affrettarsi e perfino decontestualizzarlo.


Ci che accaduto sabato mattina, decontestualizzato, riportato al fatto singolo, un…