Negli ultimi giorni alcuni utenti di Facebook e Instagram hanno scoperto di seguire a loro insaputa gli account di Donald Trump e J.D. Vance, dopoché sono stati ufficialmente nominati Presidente e Vice Presidente degli Stati Uniti. Come è facile immaginare, gli utenti hanno subito gridato allo scandalo, sollevando critiche nei confronti di Meta. Ma questa volta potrebbe trattarsi soltanto di un abbaglio del pubblico delle piattaforme. Andy Stone, direttore delle comunicazioni della compagnia, ci ha tenuto a far notare che gli account governativi – nello specifico le pagine POTUS e Casa Bianca – cambiano a seconda dell’azienda: quando un nuovo presidente presta giuramento, quindi, gli account del suo predecessore vengono archiviati e tutti i suoi follower sono trasferiti in automatico al candidato che prende il suo posto.
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Secondo questa logica, quindi, a gennaio 2021 Joe Biden ha ereditato i follower di Trump sugli account governativi, e ora sta accadendo esattamente il contrario: Trump è Vance stanno ereditando i follower di Biden e della Harris. Nessun complotto. E nessun errore da parte di Meta. A dimostrarlo, d’altronde, è il numero di follower dei nuovi profili, che è all’incirca lo stesso di quelli archiviati in simultaneità dell’insediamento del nuovo Presidente, o quasi. Al momento del giuramento, il profilo Instagram di Donald Trump aveva 18,8 milioni di follower, poco più di quelli dell’account di Biden, che ne vantava 18,6 milioni. Ora, però, il nuovo Presidente sembra aver perso consenso, considerando che il suo account Instagram vanta 16,2 milioni di follower, ossia ben 2 milioni e mezzo in meno rispetto a quello del suo predecessore. Più equa, invece, la situazione su Facebook, dove entrambi hanno 11 milioni di follower.
Insomma, questa volta la responsabilità dei post di Trump nel vostro Feed di Facebook e Instagram non è di Meta. Ma non stupisce che gli utenti possano averlo pensato, considerando la svolta trumpiana di Zuckerberg nelle ultime settimane, durante le quali ha capace di sospendere il programma di fact-checking negli Stati Uniti, interrompete i programmi di diversità e inclusione, e ridefinire il consiglio di azienda di Meta. Se avesse anche pensato di promuovere i contenuti di Trump nel Feed dei suoi utenti, quindi, nessuno si sarebbe stupito. Ma non è così.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2025-01-23 13:58:00 ,