The Boys si diletta con sempre maggior gusto nel mettere alla berlina il lato grottesco della celebrità contemporanea: anche i Supe, le creature più popolari e seguite dalle masse di tutte il mondo, devono sottostare alle pretese del pubblico. Trasformati in scimmie ammaestrate, ballano e cantano nei reality e nei varietà, sono giudici e partecipanti dei talent, fanno gli influencer e pubblicizzano prodotti ridicoli, schiavi dell’engagement e delle indagini di mercato che determinano il copione delle loro vite private. Tra i supe passati di moda e caduti in disgrazia c’è chi, letteralmente, è diventato un fenomeno da baraccone, chi si prostituisce via webcam e chi è sprofondato nella dissolutezza più squallida. I produttori Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen (che si è volontariamente ritagliato il cameo più vile e ridicolo) & Co sguazzano negli eccessi, cercando di inventarsi qualcosa di sempre più estremo, depravato, grottesco e provocatorio. Ci riescono benissimo, ma comincia a stufare.
Content
This content can also be viewed on the site it originates from.
Per questa terza tranche attingono alla linea narrativa della fonte – i comics di Garth Ennis – che esplora la dipendenza da stupefacenti potenzianti dei Boys, un espediente che ai fini della lotta senza quartiere tra questi e i Sette può costituire una svolta fondamentale. L’accento del Billy Butcher di Karl Urban (in originale) è un po’ meno imbarazzante (è un australiano che tenta di fare il londinese e suona esattamente come tale) e il talento attoriale della graziosa Erin Moriarty è rimasto com’era, ovvero scarso. La terza stagione è ancora più l’annata di Patriota, che nel suo percorso di emancipazione non si rende conto che i suoi carcerieri – i boss della Vought – erano anche i preziosi aguzzini che ne contenevano la follia. Sempre più dissociato dalla realtà, sempre più megalomane, insicuro e isolato, sfrutta una (lunga) vita sotto le luci della ribalta per restituire ai media un’immagine costruita su un’efficace manipolazione delle masse scandita da sfoghi “ammirevolmente sinceri”, relazioni sentimentali fittizie che inebriano i fan senza una vita sentimentale (soddisfacente) propria e la sistematica tabula rasa dei suoi denigratori.
Leggi tutto su www.wired.it
di Lorenza Negri www.wired.it 2022-06-03 12:00:00 ,