“Un altro elemento che sta incidendo queste situazioni di grandissime criticità” continua lo scienziato “… è sia un significativo aumento di cittadinanza che un aumento di zone occupate dall’uomo. Nella zona di interfaccia tra ambiente rurale e zona urbana si registrano i problemi maggiori quando arrivano gli incendi. A causa dell’incremento della cittadinanza, si espande l’area antropizzata. Un elemento da prendere in considerazione per quanto riguarda la California sono le tipologie abitative, in genere, molto infiammabili. Sono, perlopiù, case in legno che bruciano facilmente. Bisogna mettere in conto che i cambiamenti climatici e l’abbandono del territorio, in California, determinano anche aumenti di problematiche legate ad infestazioni di coleotteri. A causa di queste infestazioni gli alberi sono più deboli e maggiormente propensi a bruciare.”
Come dobbiamo comportarci per far fronte a questi fenomeni destinati ad aumentare?
“Bisogna gestire le aree forestali e rurali non si può pensare di abbandonare le aree a sé stesse perché significa ci ritroveremo con bombe ad orologeria pronte a scoppiare in caso di incendio. Quindi un supporto ad attività rurali, una gestione del territorio utilizzando politiche adeguate e consapevoli, promuovere delle valutazioni il più oggettive possibili sulla mappatura del rischio di incendi che a loro volta influenzino positivamente le attività di pianificazione e prevenzione del territorio. Soprattutto se sappiamo che un’area è a rischio dobbiamo dare delle priorità di intervento ad azioni di prevenzione e monitoraggio”
Il professor Salis sottolinea l’importanza di attenzionare la pianificazione urbanistica: “dobbiamo valutare la direzione di espansione dei centri urbani evitando invadano aree ad alto rischio”
Quanto è importante educare i cittadini?
“Si deve lavorare aumentando la consapevolezza delle comunità e dei cittadini. Educandoli e formandoli alla necessità di lavorare all’autoprotezione della comunità, del paese ed anche dalla singola abitazione. Quando abbiamo grandi incendi è difficile che le squadre intervengano casa per casa. Se, preventivamente, abbiamo messo in autoprotezione abitazione e comunità abbiamo danni più contenuti”.
In un’epoca in cui l’informazione è accessibile a chiunque, la diffusione di notizie false o distorte riguardo al clima sta alimentando scetticismo e confusione proprio tra i cittadini. Dalle teorie che negano il riscaldamento complessivo agli allarmi infondati sugli interventi di geoingegneria, queste false narrative minano la fiducia nella scienza e ostacolano le politiche necessarie per assalire la crisi climatica. Combattere le fake news climatiche non è solo una questione di corretta informazione, ma è anche fondamentale per mobilitare azioni efficaci e condivise contro le conseguenze sempre più gravi del cambiamento climatico.