Nella storia del cinema ci sono sequenze che restano impresse nella memoria per sempre e la parte iniziale di Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta è una di quelle. La sicurezza nell’risparmiare le trappole mortali di un magistrale Harrison Ford, l’idolo rubato dall’antico tempio, il tradimento della guida di Indiana e infine la fuga dal grosso masso rotolante sono scene divenute ormai storia del cinema, e la sorpresa è stata grande quando abbiamo potuto rivivere le stesse identiche scene, stavolta in prima persona, in Indiana Jones e l’antico Cerchio, il nuovo videogioco dedicato al famoso avventuriero creato da George Lucas e plasmato da Steven Spielberg.
Il titolo, uscito di recente in esclusiva Xbox e pc (ma in arrivo anche su Ps5 a primavera 2025), è stato sviluppato da Machine Games, casa di sviluppo affiliata a Bethesda (Fallout e The Elder Scrolls) famosa per aver riportato in auge negli ultimi anni il primo sparatutto in prima persona della storia: Wolfenstein. Quando alcuni anni fa venne annunciato che era proprio questo team che si stava occupando di un nuovo gioco dedicato a Indiana Jones, ci fu un po’ di perplessità generale; gli sviluppatori di Machine Games avevano dimostrato di essere tra i migliori nel campo degli sparatutto pieni di azione, ma, anche se Indiana Jones condivide con Wolfenstein l’odio verso i nazisti, non si poteva certo creare un gioco in cui il nostro avventuriero li massacra a colpi di mitragliatrice.
La sequenza iniziale giocabile de I predatori dell’arca perduta ha però spazzato via ogni nostro dubbio sulle capacità degli sviluppatori di creare un buon gioco tratto dal franchise cinematografico, anzi, ci hanno convinti sin da subito che il nuovo Indiana Jones e l’antico Cerchio non può più essere definito un prodotto di serie B rispetto ai film della saga, anzi non ha nulla da invidiargli.
Quando il videogioco supera il cinema
Nel corso del tempo, i videogiochi tratti dai film si sono purtroppo guadagnati una nomea negativa, specialmente perché, nella maggior parte dei casi, sono stati operazioni commerciali di qualità molto altalenante, il cui unico scopo era quello di vendere ai fan di una determinata pellicola. Spesso poi erano versioni annacquate della storia originale del film di riferimento, senza particolari guizzi creativi.
La saga di Indiana Jones è stata una delle poche a fare eccezione già in tempi non sospetti. Alcuni titoli arrivati negli anni ’90, come Indiana Jones and the Fate of Atlantis di Lucasarts, sono ancora oggi considerati tra i migliori videogiochi tratti da un franchise cinematografico.
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di Silvio Mazzitelli www.wired.it 2024-12-09 13:35:00 ,