Il prezzo dell’energia, degli alimenti, fino ai libri di testo e al materiale scolastico aumenteranno sensibilmente durante l’autunno 2022. Secondo l’autorità per l’energia (Arera), infatti, a causa del proseguire dell’invasione russa dell’Ucraina, il costo del gas in bolletta potrebbe presto raddoppiare, scatenando una reazione a catena inevitabile su molti prodotti. Le stime dell’Istat, per esempio, parlano di una crescita del 10% in media sul carrello della spesa, senza molte differenze tra nord e sud. Inoltre, il 20 settembre, cinque giorni prima del voto, scadrà anche lo sconto sulle accise della benzina, che influenzerà in maniera inevitabile i costi del trasporto merci e quindi anche quelli dei beni di consumo.
Se nei primi tre mesi del 2022 le bollette sono rincarate del 42%, per l’autunno l’Arera prevede un ulteriore peggioramento. Senza nuovi interventi l’aumento del gas in bolletta potrebbe essere del 100% rispetto al trimestre in corso e il rinnovo degli sconti sugli oneri generali di sistema, atteso a giorni, lo calmiererà solo in parte. Per l’autorità si rischia quindi di raggiungere livelli “difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, non solo domestici, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera”.
Secondo Confcommercio, gli aumenti si ripercuoteranno su tutte le attività che hanno già visto triplicare le bollette rispetto allo scorso anno, come alberghi, bar o ristorante. Inoltre, pesa anche l’impatto dell’aumento dei carburanti, che, nonostante la riduzione delle accise, continua ad essere molto elevato con incrementi di circa il 30% per la benzina e del 35% per il gasolio dall’inizio della pandemia a oggi. Una situazione che colpisce in particolare il settore dell’autotrasporto: chi ha fatto investimenti su veicoli a gas metano oggi è costretto a bloccarli, perché l’aumento dei costi è diventato insostenibile.
Secondo Coldiretti l’esplosione del costo dell’energia sta avendo e continuerà ad avere impatto devastante sulla filiera agricola, dal campo alla tavola, in un momento in cui la siccità ha devastato i raccolti con perdite stimate a 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nelle campagne
In questo settore, l’aumento dei costi va dal 170% dei concimi al 90% dei mangimi, fino al 129% per il gasolio. A questi si devono aggiungere gli effetti del caro energia sui principali fornitori, con il vetro arrivato a costare oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, il tetrapack aumentato del 15%, le etichette del 35%, il cartone del 45%, i barattoli di banda stagna del 60%, fino ad arrivare al 70% per la plastica.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2022-08-24 15:01:11 ,