Nelle scorse settimane è diventato virale su LinkedIn un post di Leonardo Bellizzi, di professione digital marketing specialist e appassionato di criptovalute, che parlava di inflazione in merito ai prezzi dei gelati di una nota marca. Nel testo venivano confrontati i prezzi del 2002 con quelli del 2023, segnalando come in vent’anni siano cresciuti tra il 125% ed il 227%.
Un’osservazione che ha ricevuto molti apprezzamenti, ma anche alcune critiche. C’è chi ha fatto notare che si parla di incrementi che su base annua si riducono intorno al 4%, chi ha segnalato come sarebbe opportuno correlare questi aumenti all’andamento dei redditi e del potere di acquisto. Wired ha deciso di guardare i dati per verificare come sono andate le cose.
Per farlo, ha utilizzato i dati Eurostat, ovviamente relativi all’Italia, della variazione su base annua del prezzo dei gelati. O, per dirla con la classificazione dell’istituto europeo di statistica, degli edible ice and ice creams. Va detto subito che i dati risalivano al massimo fino al dicembre del 2010. Il risultato è quello del grafico sottostante.
Il grafico mostra la variazione percentuale del prezzo dei gelati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Come si può vedere, tra il 2013 ed il 2019 i valori sono inferiori allo zero, a indicare una riduzione dei costi rispetto ai dodici mesi precedenti. Fatti salvi alcuni stagionali, ovviamente estivi, incrementi.
Il vero aumento è iniziato dopo la fase acuta della pandemia, in coincidenza della spirale inflazionistica che ancora rende turbolenta l’economia mondiale, dovuta al combinato disposto della scarsità delle materie prime e dell’aumento dei costi dell’energia.
Ad aprile di quest’anno si è toccato il picco, con un costo medio superiore del 22,1% rispetto allo stesso mese del 2022, quando già si era registrato un aumento dell’8,3% rispetto al 2021. L’aumento dei prezzi, in altre parole, assomiglia più ad uno sprint recente che ad una maratona iniziata nell’estate dei campionati del mondo di calcio di Corea e Giappone.
Per dirla tutta, però, Bellizzi lamentava oltre all’inflazione anche il fenomeno della cosiddetta shrinkflation. Ovvero quella strategia per cui, invece di aumentare il prezzo di un prodotto, le aziende ne vendono una quantità minore allo stesso costo per i consumatori. In altre parole, che in vent’anni si sono ristretti i gelati. Su questo tema, però, Eurostat non ha dati a disposizione.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2023-07-27 05:00:00 ,