Si chiama ‘influenza del Cammello‘ e anche se è oggi legata ai turisti che rientrano dai Mondiali in Qatar, non è nuova. Ma è micidiale. In certi casi anche più del Covid. L’allarme è stato lanciato dalle autorità sanitarie della Gran Bretagna, che hanno messo in guardia persone e medici dal virus. Ma la malattia sta arrivando anche in Italia, proprio a causa del ritorno dei tifosi.
Influenza del Cammello: sintomi e letalità
Si tratta di una infezione che colpisce le vie respiratorie e appartiene alla famiglia dei Coronavirus, come quello del Covid, ed è nota col nome di ‘Mers-CoV, sindrome respiratoria mediorientale’. La malattia si conosce in Italia già dal 2012, ed è una forma virale che passa dai cammelli all’uomo. Chi viene infettato può manifestare i classici sintomi lievi alle vie respiratorie ma purtroppo in molti casi si sono registrate polmoniti gravi e anche decessi.
Gli infetti, quando la malattia degenera, accusano problemi gastrointestinali e insufficienza renale. Il contagio avviene stando a stretto contatto dei cammelli ma anche consumando alimenti derivati da questi animali, come ad esempio il latte, soprattutto se non è stato pastorizzato.
I numeri
Purtroppo è un virus molto pericoloso e letale: stando ai numeri della Health Security Agency del Regno Unito, un terzo degli infettati muore a causa delle complicanze. Tra i 2.600 casi rilevati in 12 paesi del Mediterraneo orientale e del Medio Oriente ci sono stati ben 935 decessi, pari al 36% del totale. Dunque, dati alla mano, questo tipo di influenza è molto più letale del Covid, perché quest’ultimo ha una mortalità del 4%.
Le autorità sanitarie di tutta Europa sono già a conoscenza delle dinamiche di questa malattia e sicuramente attueranno le procedure di monitoraggio. Le persone possono proteggersi segnalando i sintomi al proprio medico curante, in caso abbiano avuto contatti con qualcuno rientrato dal Qatar.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-12-14 08:15:01 ,www.repubblica.it