È stata la prima donna e la seconda persona in assoluto a conquistare un dottorato in Scienze dell’informatica. Si narra – anche se, come vedremo, in maniera non del tutto accurata – che abbia contribuito all’ideazione del importante linguaggio di programmazione Basic, che diede un enorme impulso alla diffusione dei personal computer, permettendo il loro utilizzo anche ai non addetti ai lavori. Già tutto questo sarebbe straordinario. Ma c’è un elemento della sua vita che rende il tutto ancora più affascinante: Mary Kenneth Keller era una suora.
Gli esordi
Nata il 17 dicembre 1913 a Cleveland, negli Stati Uniti, con il nome di Evelyn Marie Keller, a 18 anni iniziò il processo per prendere i voti ed entrare a far parte delle suore della carità della beata vergine Maria, una congregazione nata in Irlanda ma molto attiva negli Stati Uniti. Il suo interesse per gli studi si dimostra fin da subito spiccato: inizia a seguire le lezioni in due università fondate dalla sua congregazione – il Clarke College dell’Iowa e il Mundelein College di Chicago – per poi laurearsi nel 1943 alla cattolica DePaul University, sempre di Chicago.
Se già erano poche, all’epoca, le donne che frequentavano l’università (per non parlare delle suore), ancora più rare erano quelle che studiavano la materia in cui Mary Keller si laureò: Scienze matematiche. Inizia così l’avvicinamento alle due passioni che caratterizzarono tutta la sua vita: l’insegnamento e l’informatica. Dopo un periodo alle scuole elementari, diventa insegnante alle superiori, dove già al tempo spronava le sue studentesse ad andare a scoprire quei calcolatori informatici (ancora lontanissimi dal diventare dei personal computer) che, a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, popolavano soltanto i laboratori delle università.
Al convegno sull’intelligenza artificiale
D’altra parte, Keller era entrata in contatto con il mondo dell’informatica proprio seguendo la sua curiosità. “Andai a vedere un computer e non tornai più indietro”, racconterà ormai anziana. E infatti Mary Keller non cambia più idea: dopo aver conquistato un master in Matematica, si reca nel 1961 al Dartmouth College per seguire un corso estivo per insegnanti. È un momento di fondamentale importanza: il Dartmouth è all’avanguardia in campo informatico ed è anche il luogo dove nel 1956 si era tenuto la storica Dartmouth Conference: il primo convegno dedicato esclusivamente all’intelligenza artificiale e durante il quale venne coniato anche questo stesso termine.
Non è però con la nascente intelligenza artificiale che Mary Keller lavorerà. I suoi interessi si concentreranno sempre sull’informatica strettamente intesa. Nel 1965, all’età di 51 anni, divenne come detto la seconda persona e prima donna negli Stati Uniti a conquistare un dottorato in Scienze informatiche. È proprio in quegli anni che, sempre a Dartmouth, i programmatori John G. Kemeny e Thomas E. Kurtz idearono il programma di linguaggio Basic. È un passaggio importante: Basic semplifica infatti enormemente le comunicazioni con il computer, ampliando la platea di chi poteva utilizzarli.
Manuele per informatici
In realtà, a differenza di quanto spesso si sostiene, suor Keller non contribuì alla scrittura del programma. Fu però coautrice nel 1973 di un libro di testo molto diffuso all’epoca: Mathematical logic and probability with basic programming. Negli anni che precedettero la stesura di questo manuale, Mary Keller aveva infatti imparato a scrivere codice informatico e soprattutto aveva fondato il dipartimento di Scienze Informatiche del Clarke College, che presiederà per ben 18 anni, lavorando anche come consulente per istituzioni e imprese locali, tenendo anche conferenze sempre a tema informatico.
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di Andrea Daniele Signorelli www.wired.it 2023-09-28 07:30:00 ,