“Il lavoro medico di squadra ha consentito di trasformare un giovane padre di famiglia, paziente oncologico non operabile con prognosi infausta, in un paziente con prospettive di cura radicale e di concreta sopravvivenza” spiegano dall’ospedale di Treviso.
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Le sue condizioni si salute erano state giudicate ormai irreversibili da molti medici che gli avevano dato solo pochi mesi di vita a causa di un tumore del retto che si era esteso con metastasi al fegato. Con un trattamento di chemioterapia, a cui ha risposto in maniera imprevista e sorprendente, e una operazione chirurgica record, il giovane papà però è stato salvato ed è tornato ora a dimora con una “concreta prospettiva di sopravvivenza”.
La storia di speranza e fiducia nella medicina arriva da Treviso dove l’uomo è stato operato nelle scorse settimane nel reparto di Chirurgia 2 dell’ospedale Ca Foncello che ha gestito l’intera fase, in collaborazione con l’Università di Padova. “Si tratta di un virtuoso lavoro di squadra in cui la ricerca universitaria e l’assistenza ospedaliera hanno garantito un successo terapeutico di grande rilievo. L’articolato processo assistenziale ha consentito di trasformare un giovane padre di famiglia, paziente oncologico non operabile a prognosi infausta, in un paziente con prospettive di cura radicale e di concreta sopravvivenza” ha dichiarato il prof. Giacomo Zanus che ha coordinato l’equipe medica.
La diagnosi di tumore del retto sub-occludente infatti non dava speranza al paziente al quale era stato prescritto un trattamento chemioterapico per prolungare le aspettative di vita. La straordinaria risposta del paziente al trattamento, però, ha convinto i medici ad andare oltre. Dopo 6 cicli infatti si è scoperto che era scomparsa la lesione nel retto e si erano ridotte anche le lesioni epatiche.
“Il trattamento oncologico ha modificato radicalmente la storia clinica del paziente, rendendolo chirurgicamente curabile dopo 6 cicli di chemioterapia mentre la radioterapia ha stabilizzato la bonifica del retto” spiegano dall’ospedale veneto. Le analisi infatti hanno dimostrato che un quarto del fegato era ormai libero dalle metastasi e così si è proceduto a una radioterapia mirata e infine all’intervento chirurgico che ha bonificato tutte le 11 lesioni tumorali, lasciando contemporaneamente una quantità adeguata di fegato sano per garantire la sopravvivenza del paziente. Un intervento delicatissimo ma perfettamente riuscito e che ha permesso al paziente di tornare a dimora sei giorni dopo l’operazione.
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di Antonio Palma
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2023-08-09 20:53:36 ,