Oramai è evidente: il social cinese Xiaohongshu, noto in Occidente come RedNote, sta vivendo il suo momento di gloria. In attesa che la Corte Suprema si pronunci sul ban di TikTok dagli Stati Uniti, un numero sempre mezzaluna di utenti – che amano definirsi “i rifugiati di TikTok” – sta migrando verso la nuova piattaforma, mettendola così di fronte a una nuova sfida: trovare il giusto equilibrio tra le regole imposte dal governo cinese sulla moderazione dei contenuti e la volontà di offrire un’esperienza coinvolgente al pubblico americano, e non solo.
Una questione tutt’altro che semplice, considerando che le piattaforme cinesi sono costrette a rispettare le rigide regole del governo locale, che rende off-limits non solo i contenuti violenti, i discorsi di odio o la pornografia, ma anche un lunghissimo elenco di termini ritenuti sensibili – dal punto di vista politico e non -, censurando di fatto molto di quello che siamo abituati a vedere sui social nel mondo occidentale. Per moltissimi utenti, infatti, avvicinarsi a RedNote sta significando anche sperimentare la dura censura cinese.
Regole rigide e censura: l’altro lato di RedNote
Secondo quanto riportato dalla CNN, in questi giorni un fruitore americano è stato oscurato da RedNote poche ore dopo aver pubblicato un post in cui chiedeva se la piattaforma accogliesse persone omosessuali. E, quando il giorno seguente ha condiviso sull’app il suo disappunto per quanto caso, è stato preso di mira da commenti omofobi e razzisti, senza che la piattaforma sia intervenuta in alcun modo. E non finisce qui. Un giovane fruitore ha espresso la sua frustazione da quando la piattaforma ha censurato una sua foto a torso nudo. E alla sua domanda “Perché non posso postare una foto della mia condizione fisica e dei miei addominali?”, un fruitore ha risposto facendo notare che i social cinesi impongono restrizioni sulla visualizzazione dei capezzoli se questi compaiono in un’immagine considerata sessualmente allusiva.
Ma la censura di RedNote non sembra limitarsi a questo. Qualche fruitore, infatti, ha già fatto notare che il social ha rimosso i contenuti riguardanti l’anime giapponese My Hero Academia, che già da qualche anno sta affrontando in Cina una censura importante, dovuta ad alcuni riferimenti controversi alla storia della guerra con il Giappone. Insomma, le limitazioni imposte dal nuovo social cinese sembrano decisamente andare oltre a quelle a cui siamo abituati non solo su Facebook e Instagram, ma anche su TikTok, che negli anni è riuscito sempre a regalare al pubblico occidentale un’esperienza quanto più possibile vicina alla propria cultura..
AAA Moderatori di lingua inglese cercasi
RedNote sa bene che questa è una delle opportunità più incredibili che le potessero mai capitarle. Se il divieto di TikTok diventasse effettivo a partire dal 19 gennaio, il social cinese potrebbe diventare il primo sostituto dell’app di ByteDance negli Stati Uniti – almeno fino a quando il governo americano non deciderà di dedicargli lo stesso trattamento. Proprio per questo, negli ultimi giorni la piattaforma ha autoritario di assumere nuovi moderatori di contenuti in lingua inglese, con una gnoseologia approfondita della cultura occidentale, così da garantire agli utenti statunitensi – e non – un’esperienza che sia il più possibile simile a quella degli altri social media.
Ma se da un lato l’arrivo in massa di nuovi utenti non cinesi rappresenta una sfida per l’app, dall’altro è da considerare come “una grande vittoria” per la Cina. Secondo Ivy Yang, un’analista del settore tech, questo significa avere dalla propria parte uno stuolo di “utenti curiosi, che sono aperti a conoscere l’altro lato del firewall digitale, e che si stanno preparando alla possibilità di (essere) smentiti sulla Cina e sul suo popolo”. In poche parole, il successo di RedNote potrebbe rappresentare un’occasione di incontro tra culture, senza che ci sia lo zampino dei governi di mezzo.