Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha studiato quello che potrebbe essere il potenziale impatto dell’intelligenza artificiale sul mercato globale del lavoro, arrivando a risultati “impressionanti” sia dal punto di vista della sostituzione di alcuni posti di lavoro da parte della tecnologia, sia da quello dell’integrazione con l’opera umana.
Come riporta Il Sole 24 Ore, lo studio ha infatti evidenziato che quasi due posti di lavoro su cinque saranno interessati dall’intelligenza artificiale, un numero che potrebbe salire a tre su cinque nelle economie avanzate. In particolare, secondo la ricerca più o meno la metà delle professioni potrebbe essere avvantaggiata in termini di produttività dall’integrazione della tecnologia del momento. La restante metà potrebbe invece vedere l’AI eseguire compiti fondamentali attualmente appannaggio dell’uomo. Questo potrebbe portare a una riduzione della domanda di lavoro, a salari più bassi, ad assunzioni ridotte e, in casi estremi, alla scomparsa di alcuni impieghi.
Il fenomeno dovrebbe prevedere dimensioni minori nei mercati emergenti e in quelli a basso reddito, nei quali l’impatto nel mondo del lavoro dell’intelligenza artificiale dovrebbe fermarsi rispettivamente al 40% e al 26%. Sono infatti ancora molti i paesi in cui non esistono un’infrastruttura e una forza lavoro capaci di sfruttare i vantaggi della tecnologia. Fattore, quest’ultimo, che potrebbe nel prossimo futuro aumentare lo scarto tra le nazioni.
Secondo la direttrice generale dell’Fmi, Kristalina Georgieva, “siamo sull’orlo di una rivoluzione tecnologica che potrebbe far ripartire produttività, stimolare la crescita globale e aumentare i redditi in tutto il mondo e che potrebbe anche sostituire i posti di lavoro e approfondire le disuguaglianze”. L’economista bulgara è consapevole del fatto che “il rapido progresso dell’intelligenza artificiale” abbia affascinato il mondo, creando al contempo “sia eccitazione, sia allarme”.
Tutto questo, per Georgieva, ha solleva “importanti domande sul potenziale impatto dell’IA sull’economia globale. L’effetto netto è difficile da prevedere, poiché essa si diffonderà attraverso le economie in modi complessi”. Per la direttrice, la sicurezza è soprattutto una: “Avremo bisogno di elaborare una serie di politiche per sfruttare in modo sicuro il vasto potenziale dell’intelligenza artificiale a vantaggio dell’umanità”.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-01-15 09:37:44 ,