Intelligenza artificiale, in Italia c’è un esercito di lavoratori da educare
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La vera sfida dell’intelligenza artificiale? La formazione. Dietro alla rivoluzione che si presenta alle porte dell’Italia, c’è infatti bisogno di competenze. Per milioni di persone. E allora viene da pensare che il vero business del futuro non sarà il cloud o l’intelligenza artificiale, ma la buona vecchia formazione. Che è strumentale per cogliere l’opportunità che abbiamo davanti.

Quale opportunità? “Oggi l’Italia – ha detto Mauro Macchi, amministratore delegato di Accenture Italia, presentando il report Technology Vision 2023 – ha una grande opportunità di raggiungere i livelli di produttività dei principali paesi, aumentando l’adozione delle tre tecnologie chiave delle organizzazioni: cloud, big data e intelligenza artificiale”.

Al centro c’è ovviamente l’intelligenza artificiale, che però è ancora lontana dalle aziende: si sta sperimentando, ci sono le prime iniziative, ma non c’è stata ancora la svolta. Secondo Accenture il 96% dei dirigenti da loro intervistati concorda sul fatto che la convergenza dei mondi digitali e fisici nel prossimo decennio trasformerà il loro settore. Ma il modo con cui questo avverrà ancora non è stato chiarito. È una trasformazione progressiva di medio-lungo periodo.

Nuovi modi di lavorare nel metaverso

La convergenza delle nostre realtà parallele – sostiene Accenture – si evolverà nei prossimi dieci anni. Le imprese ne trarranno innanzitutto opportunità in circostanze specifiche e circoscritte. Potrebbe iniziare come un gemello digitale per un singolo ponte, un’implementazione della robotica in un ospedale o l’accoppiamento di un designer di prodotti con l’AI generativa. Ma con il proliferare di queste innovazioni, secondo Accenture ci saranno degli ambienti fisici completamente nuovi, in nuovi modi di lavorare nel metaverso e altro ancora.

In definitiva, sostiene l’azienda, la fusione di atomi e bit “sconvolgerà il tessuto dei nostri mondi, dove i materiali e gli esseri viventi si intrecciano con la tecnologia e le capacità di quest’ultima si espandono in modo esponenziale, portandoci verso una nuova frontiera“.

È una previsione, il cuore del rapporto di ricerca di Accenture. Ma pragmaticamente, qual è la situazione oggi?L’Ai, se adottata correttamente dalle imprese italiane – ha detto Macchi – favorirà la creazione di 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro in molteplici settori. Nei prossimi anni fino al 40% di tutte le ore lavorative sarà supportato o potenziato dall’intelligenza artificiale basata sul linguaggio, conosciuta anche come Ai generativa“,

La formazione per 9 milioni di italiani

Il problema è che per attivare queste aree chiave nelle organizzazioni è necessario avere le persone giuste con le competenze giuste. Che invece mancano. Come fare? Il business del futuro è quello della formazione, detta con termini inglesi: reskill, e upskill.

Nove milioni di italiani – ha detto Macchi – avranno bisogno di formazione per poterne sfruttare le qualità. Questa è la vera sfida dei prossimi anni“. Nove milioni sembrano tanti ma forse non lo sono. Nel nostro Paese, dati Istat alla mano, su 59 milioni e 236mila persone residenti sono 23 milioni e 182mila gli italiani che lavorano e mantengono tutti gli altri, il 39%. Praticamente su dieci persone sono quattro quelle che lavorano. Basterà formarne meno della metà? Forse la risposta potrà darcela solo l’intelligenza artificiale.



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di Antonio Dini www.wired.it 2023-07-04 04:50:00 ,

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